Dantes

Il "contratto sociale" è un divertente e complesso gioco di ruolo che si basa su regole, che sono stabilite e fissate in numerosissimi documenti scritti. Queste regole, genericamente, vengono chiamate "leggi", e sono create, gestite e applicate da alcuni giocatori, in teoria molto più bravi, migliori di tutti gli altri giocatori. Lo scopo del gioco è "vivere tutti insieme nel miglior modo possibile". Ogni gioco si gioca in un'area più o meno grande, segnata da confini visibili (quest'area si chiama "Stato"). In ogni Stato si gioca un gioco diverso, e quindi ci sono regole diverse (con la particolarità che se un giocatore di uno Stato entra in un altro Stato, deve giocare con le regole di quest'ultimo Stato). Normalmente, però, i giocatori, in questo gioco, si chiamano "cittadini". Partecipare è facile: basta fuoriuscire dalla zona inguinale di un altro giocatore (femmina) e sopravvivere.


Come diceva Thomas Hobbes, che aveva contribuito a teorizzare le regole di questo interessante gioco di ruolo, i cittadini rinunciano a un pochino della loro libertà, per concederla allo Stato. In cambio il "Leviatano" garantirebbe loro varie cose, in ipotesi gradevoli e desiderabili.


Gli esempi di come si gioca sono innumerevoli.

Prendiamo la "sicurezza dei cittadini".


Io cittadino prometto (in realtà non è una promessa del tutto volontaria, ma questo è un altro discorso, non divaghiamo) a tutti gli altri giocatori che se, poniamo, un giocatore-nomade mi dovesse entrare in casa nottetempo, al fine di massacrarmi nel sonno e impossessarsi dei miei beni, non gli sfonderò subito il cranio con la mazza chiodata che potrebbe trovarsi sotto il mio letto, ma diligentemente darò il via a una precisa procedura: mantenendo la calma, prenderò il telefono, comporrò il numero delle Forze dell'Ordine, comunicherò il fatto, attenderò l'arrivo dei poliziotti o dei carabinieri (che sono giocatori con poteri specialissimi). Se il nomade - che pure, come si è detto, è un giocatore - avrà ritenuto, nel frattempo, di avvalersi della sua legittima e insopprimibile libertà di movimento fisico sul territorio dello Stato (questa mossa nel gioco è detta "la fuga"), mi premurerò di osservarne bene le fattezze, i segni particolari e l'abbigliamento, perché poi avrò l'onere di farne una descrizione accurata agli inquirenti. Questi ultimi redigeranno un verbale che io poi firmerò. Da questo momento la Pubblica Sicurezza - con tutti i mezzi a sua disposizione - inizierà le indagini (che sono un "sotto-gioco", un gioco nel gioco) con la migliore diligenza e troverà il colpevole, lo condurrà davanti a un giocatore importante, che viene detto "il magistrato", il quale, seriamente e con equilibrio, studiando il caso in profondità, ascoltando le ragioni della difesa del nomade, applicherà un codice penale e un codice di procedura penale - codici che egli, per definizione, conosce nei dettagli e sa ben applicare - condannando il nomade alla giusta pena. Il nomade la sconterà per intero e tornerà libero, migliore di prima. Un uomo nuovo, un giocatore rieducato (ossia "educato di nuovo").


Queste sono le regole del gioco.

Tutti i giocatori devono rispettare tutte le regole.


Altrimenti non si gioca più.


W.B.

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