Doppiovubi.

Da una pagina di Wikipedia del maggio 2021:

Doppiovubi.
Pseudonimo di un noto blogger italiano (1968-?), scrittore, nonché, secondo la sua stessa auto-definizione, “filosofo”. Autore dell'omonimo blog iniziato nel 2007 e conclusosi, a quanto pare definitivamente, il 22 gennaio 2018. Secondo voci indimostrate, sarebbe morto da tempo, ancor prima della chiusura del suo blog (che pertanto sarebbe stato continuato da amici da lui incaricati per testamento). Secondo altri, sarebbe ancora vivo, residente all'estero, e perfino attivo in rete, ma sotto un diverso pseudonimo.



Cenni biografici.
Come risulta dal suo profilo personale, Doppiovubi sarebbe nato nel 1968 a Milano, e ivi vissuto, quanto meno sino al 2012. Non è noto il suo vero nome; è certo tuttavia che lo pseudonimo “doppiovubi” sia la traslitterazione dell'acronimo “W.B.”, con il quale ha sempre firmato i suoi post, e che pertanto le due lettere rappresentino le sue iniziali. Sulla base di una serie di deduzioni, alcuni hanno ritenuto di dimostrare che sia parimenti abbastanza certo che nella realtà si chiami Walter, in quanto, in un post del 9 marzo 2009, si autodefinì “U”, che potrebbe corrispondere all'iniziale di “Uolter” (o “Uoltar”), pronuncia anglofona di “Walter”. Secondo opinioni minoritarie si tratterebbe di uno dei numerosi depistaggi di Doppiovubi, e il suo vero nome sarebbe completamente diverso.
Ha avuto una compagna (il cosiddetto “Condore” - soprannome il cui significato non è mai stato rivelato -, che compare per ben duecentosette volte nei suoi post), dalla quale sembra che non si sia mai separato, e una figlia, nata nel 2009. Qualcuno ha voluto dedurre, dal contenuto di un post del 2013, la nascita di un secondo figlio, ma dell'evento non esiste alcuna conferma espressa.



La nascita del blog e la prima fase (2007-2009).
Il blog di Doppiovubi viene alla luce l'11 giugno 2007, con un post breve e volutamente banale, e, com'è ovvio, passa completamente inosservato. I post hanno una discreta estensione, e rivelano una cura ossessiva nella ricerca di una sintassi elaborata e faticosa, fatta di lemmi sofisticati; la leziosità è confermata da una quantità abnorme di avverbi e aggettivi. Secondo la comune opinione, questa fase è stata caratterizzata da uno sfrenato narcisismo: qualche idea è buona, ma viene costantemente offuscata dall'auto-celebrazione e dal culto della propria personalità, che a tratti richiama veri e propri deliri di onnipotenza [senza fonte]. Le qualità descrittive della realtà, indubbiamente originali, sono ancora allo stato embrionale. Una certa latente – ma non troppo – misantropia, correlata a una malcelata repressione dei relativi sentimenti d'ira, trattiene Doppiovubi dall'esprimere al meglio tutte le sue potenzialità. Di questa fase si possono ricordare soprattutto tre post: “E' troppo tardi” del 31 luglio 2007, che poi sarà spesso citato come la sintesi quasi profetica della crisi definitiva della civiltà occidentale, iniziata il 2 gennaio 2013; “Siete rossoneri, allora siete benvenuti al nostro tavolo“, del 29 settembre 2008, per la sottile ed equilibrata comicità; “Dopo novantadue post, forse è ora di qualche cambiamento”, dell'11 gennaio 2009, che, con tratti melanconici, in qualche modo preconizza il passaggio alla fase successiva.



La fase intermedia di Doppiovubi (febbraio 2009-ottobre 2012).
In coincidenza con la nascita di sua figlia (11 febbraio 2009), Doppiovubi attua silenziosamente una svolta di carattere psicologico e introspettivo, passando dalla narrazione in prima persona a quella in terza persona. Nessuno si accorge del cambiamento. Solo molti anni dopo, i commentatori, impegnati a descrivere la psicologia di Doppiovubi, ricavandola per deduzione da brani significativi di singoli post, spiegheranno che questo cambiamento segna il vero e proprio distacco di Doppiovubi dai propri pesanti limiti e pre-giudizi: la realtà viene osservata da un punto di vista oggettivo e per questo si attua un progressivo ma incontenibile avvicinamento di Doppiovubi alla verità.
In questa fase, famosissimo rimase il post pubblicato il 14 settembre 2011, intitolato proprio “Doppiovubi”, nel quale il blogger si inventa una pagina di wikipedia del maggio 2021, che tratta e descrive proprio se stesso e l'evoluzione del suo blog, mescolando passato, presente e futuro e rendendo così credibili progetti che in effetti, e senza eccezione, si tradurranno tutti in realtà.



La svolta definitiva (sabato 13 ottobre 2012).
Nel 2013 Google, autorizzata da Doppiovubi, rese pubbliche le statistiche storiche delle visite al sito. Dal 2007 al 2011 il sito aveva avuto circa una decina di frequentatori fissi, con punte di venti frequentatori saltuari. Nel febbraio-marzo 2012, tuttavia, in seguito a dinamiche impreviste – ma che Doppiovubi, con una certa dose di (mai del tutto eliminata) supponenza, dichiarò sempre di “aver previsto e progettato sin dalla nascita del blog” - gradualmente, ma poi con una decisa impennata, aumentarono sino a diventare oltre duecento. La progressione si stabilizzò, nell'estate 2012, sino a una media di cinquecento visite al blog, in coincidenza della pubblicazione di ogni post (secondo la regola di un post ogni tre giorni). Nonostante questo, Doppiovubi si rifiutò sempre di inserire banner pubblicitari. Di questo periodo, è degno di rilievo il post intitolato “Facebook”, pubblicato il 24 maggio 2012, dove sono magistralmente trattati i rapporti tra arte e comunicazione.
La svolta definitiva si realizzò sabato 13 ottobre 2012, con la pubblicazione del post “DEMOCRAZIA!” (in caratteri tutti maiuscoli), nel quale Doppiovubi teorizzò una nuova struttura del pensiero politico; l'entusiasmo dei lettori fu immediato, le visite si moltiplicarono esponenzialmente, e arrivarono in breve a punte di ventimila contatti. Si può dire che con “DEMOCRAZIA!”, post di oltre cinquemila parole, ma dal contenuto minimalista, analitico e raffinato, Doppiovubi abbia dato il via a un nuovo movimento di pensiero al quale egli, tuttavia, si rifiuterà sempre di prendere parte. Nè, tanto meno, accetterà di assumerne un ruolo organizzativo attivo, seppur a ciò sollecitato dal cosiddetto popolo del “web” (come veniva chiamato all'epoca, prima della diffusione dei computer quantici).
La teorizzazione di Doppiovubi sviluppa il concetto di democrazia originariamente proposto dal Premio Nobel Amartya Sen; in estrema sintesi, la democrazia non si ha quando il governo è l'espressione della mera maggioranza numerica, ma è invece il luogo in cui chiunque, a parità di condizioni, è posto in grado di partecipare al dibattito politico e il grado di verità delle affermazioni e delle proposte è elevatissimo.
La forza – e al tempo stesso la bellezza – della teoria politica di Doppiovubi stanno nella sua semplicità.



Il periodo del successo (2013-2017).
Dopo l'incredibile notorietà acquisita nel 2012, il blog di Doppiovubi conosce addirittura un rilievo internazionale, tanto che i suoi post vengono tradotti da volontari in lingua inglese e spagnola.
Sulla scia di questi risultati, nel novembre del 2017 Doppiovubi pubblica on-line un ponderoso romanzo-saggio, in parte auto-biografico, dal significativo titolo “E' tempo di essere”, con un chiaro riferimento all'opera del filosofo tedesco Martin Heidegger (1889-1976). Doppiovubi dichiarerà in seguito di aver dedicato oltre cinque anni alla stesura dell'opera.




La caduta e la chiusura del blog (2017-2018).
“E' tempo di essere” si rivela subito un “flop” di proporzioni colossali, e trascina nell’oblio anche il blog di Doppiovubi. La critica lo stronca in maniera definitiva e solo pochissimi fan di Doppiovubi gli rimarranno fedeli. Anche le visite al blog, per l’appunto, sono “in caduta libera”: Google registrerà nel dicembre 2017 un numero massimo di trecento contatti settimanali, peraltro in costante e inarrestabile diminuzione. Qui si innesta la leggenda, di cui sopra, secondo cui Doppiovubi sarebbe già deceduto: la pubblicazione del romanzo-saggio e gli ultimi post sarebbero opera di due volenterosi amici [senza fonte]
Il 22 gennaio 2018 Doppiovubi pubblicherà il suo ultimo post di commiato, intitolato “Bye bye, baby”. Sostanzialmente auto-celebrativo, l'ultimo breve contributo di Doppiovubi costituisce in realtà un amaro atto di accusa nei confronti dell'intero genero umano.

Commenti

Anonimo ha detto…
Divertente, ma a mio avviso troppo ottimista verso la reale tenuta nel tempo di Wikipedia.

Paolo
R. ha detto…
Orgoglioso di essere tra i Top Ten.

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