Bison Bison.

“Questo aspetto del fenomeno mi fa sempre venire in mente il metodo che certe tribù indiane usavano per cacciare i bisonti. Questo animale ha due caratteristiche che lo rendono particolarmente vulnerabile a errori analoghi a quelli descritti poc’anzi: gli occhi posti lateralmente e la tendenza a correre a testa bassa. Gli indiani si resero conto che per questo motivo era possibile uccidere un numero enorme di bisonti, mettendo in moto la mandria e facendola correre verso un burrone: gli animali, rispondendo esclusivamente al frastuono dell’informazione circostante e senza mai alzare la testa per vedere che cosa ci fosse davanti, facevano il resto da soli. Un testimone oculare (Hornaday, 1887) così descrive il risultato di questa cieca fiducia del bisonte nella conoscenza collettiva della mandria: In questo modo, era possibile indirizzare una mandria verso un baratro e farvela precipitare in massa: i primi venivano sospinti da quelli che erano dietro, mentre il resto seguiva di propria spontanea volontà.”
[Robert Cialdini, “Influence. The Psychology of Persuasion”, trad. it.: “Le armi della persuasione”, Giunti, 2010, pag. 158. Traduzione di Gabriele Noferi.]

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