Soggetto

Torno a scrivere dopo diciotto giorni.

Nel frattempo la mia anima si è un poco, appena appena, elevata. E questo grazie alla sofferenza e al dolore.


La nostra mente finita non può conoscere la realtà oggettiva.
Non si può dunque nemmeno parlare della realtà oggettiva, come diceva Wittgenstein.

Io credo che ciò di cui si può parlare davvero sia il sé.
Paradossalmente, l'unica nostra conoscenza oggettiva è la nostra mente soggettiva. E siamo solo noi, i padroni della nostra individualità, a poterla descrivere al prossimo. Siamo solo noi ad averne l'autorità. Nessuno può sapere cosa si cela dentro di noi, se non noi.

E allora, vorrei ascoltare chi mi sta vicino quando parla di sé. Quando mi rivela qualcosa di unico e di reale.


Il suo sé.


Qualcosa che, su wikipedia, non potrò mai trovare.


W.B.

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