La ricerca della felicità (3)



Papà, prendimi in spalla, dice la Daria.
Ora, la Daria pesa molto oltre venti chilogrammi, e Doppiovubi è poco oltre quarantasei anni, con un rapporto kgD/aWB pari a 0,54 circa. In spalla la puoi prendere per un po’ di tempo, ma non per troppo tempo. La schiena e soprattutto il collo - piegato innaturalmente - ne risentono. Una volta Doppiovubi ha commesso l’errore di portare la Daria in spalla e contemporaneamente di salire tre rampe di scale a piedi.
Sta di fatto che la Daria - quando è in spalla - non si rende conto di pesare e per lo più si dimena, del tipo strappa i fiori dai rami degli alberi quando ci passiamo sotto, il che danneggia ulteriormente la deambulazione e la rende vieppiù difficoltosa.
Tutto questo per dire che è faticoso, che è dove voleva arrivare Doppiovubi e dove sarebbe potuto arrivare senza troppi giri di parole.

Al che dunque Doppiovubi si mette la Daria in spalla. Camminano lungo l’argine di un fiume, e Doppiovubi dice alla Daria, Fin dove ti porto Daria, e lei risponde, Fino al ponte.
Il ponte, un vecchio ponte di legno e acciaio, dista circa seicento metri.
No, Daria, fino al ponte no, è troppo lontano.
Dài papà.
Va bene, Daria, fino al ponte.

Il ponte ha questa caratteristica contingente e soggettiva, che è visibile. Dista seicento metri, ma il fiume corre dritto, e il ponte dunque è visibile. E’ piccolo, perché la distanza lo fa apparire tale, ma è visibile.

(segue)

W.B.

Post popolari in questo blog

Allahu Akbar.

Come si scrive un'enciclopedia

Quasi tutti i TV erano chiaramente sintonizzati su Telereporter