La solitudine dei numeri primi

Doppiovubi ha appena avuto la conferma che ciò che lui dice e pensa, non interessa a quasi nessuno, tra le persone che è costretto a frequentare. Naturalmente è vero anche il contrario.
Per converso, lo zero virgola zero qualcosa per cento della popolazione, con il quale Doppiovubi sarebbe teoricamente in sintonia, è poco raggiungibile dal disadattato Nostro Eroe. A causa dei guai del vivere quotidiano - visto che Doppiovubi ha risorse economiche invero abbastanza modeste - , le possibilità di passare il tempo con Uomini Che Siano Degni Di Questo Nome sono limitate, dato che quel tempo va via per rimediare lo sterco del demonio, a indifferibili fini di sopravvivenza.
Rimane a Doppiovubi la facoltà di fruire delle idee dei Grandi del passato e del presente, mediante la lettura, l'ascolto e la visione (anch'esse, peraltro, limitate fortemente dalla scarsità del tempo, malamente impiegato per gli squallidi motivi di cui sopra). Senza di che, probabilmente Doppiovubi sarebbe morto da tempo.
Però, ha pensato Doppiovubi, non si può parlare a Nietzsche, Bach, Kubrick e Michelangelo, né a Bulgakov, Vivaldi, Hitchcock e Magritte, né a Hume, i Beatles, Chaplin e Velàzquez.
Errore, Doppiovubi.
Puoi ben parlarci, e loro ti risponderanno, con le loro opere immortali.
E che l'uomo medio continui pure con la sua esistenza/teatrino di normalità.

W.B.

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