Il vigile urbano laido.

Pim e Doppiovubi, qualche giorno fa, hanno osservato da testimoni oculari una scena altamente disgustosa e incredibile.
Un vigile urbano in bicicletta sporchissimo e sudato - capelli grigi lunghi fino alle spalle e unti, senza cappello, cinturone bianco ormai ingrigito con pistola penzolante alla John Wayne, pantalone con il cavallo bassissimo, spiegazzato e lercio - è stato avvicinato da una zingara civilizzata, una specie di giostraia, di infimo livello estetico, gravemente sovrappeso e con tatuaggi orrendi sparsi per la cute, la quale zingara ha chiesto al vigile urbano una indicazione stradale, e poi ha ringraziato e se ne è andata. Duecento metri oltre il vigile urbano, che aveva seguito la zingara giostraia senza farsi notare (!), l'ha riagganciata, ha riattaccato bottone, come si dice, l'ha chiaramente concupita, è sceso dalla bicicletta (!) per fare due passi con lei mandrufandola (come dice l'amico M.P., quello delle torme di pipistrelli invisibili), ovvero, in termini nettamente più comprensibili, tacchinandola. La zingara gli ha sorriso in maniera ambigua, solo perché pochi metri più avanti c'era un furgoncino amaranto che nascondeva il marito della zingara, uno zingarone gigantesco terribilis visu, alla cui vista, appunto, il vigile urbano è balzato come un fulmine sulla sua bella biciclettina bianca e verde ed è scappato via a tutta birra.
Pim e Doppiovubi sono rimasti esterrefatti.

W.B.

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