Ebrei 12, 4-8 e Giovanni 17, 14-21.

Come ogni mercoledì, Doppiovubi pranzò con il suo Maestro spirituale.
Parlarono di teodicea, argomento caro a Doppiovubi. Ed ecco un passo interessante:
"Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato e avete già dimenticato l'esortazione a voi rivolta come a figli: Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio. È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre? Se siete senza correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, siete bastardi, non figli!".
Il Maestro fece notare che le sferzate arrivano da Dio a quelli che sono già suoi figli, cioè a quelli che credono in lui. Agli altri le sferzate arrivano ugualmente, ma evidentemente l'autore è un altro.

In seguito lessero insieme Giovanni, 17, 14-21, dove si parla della potenza della preghiera, ed è Gesù stesso che prega e si rivolge al Padre.

"Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa.".

Doppiovubi si commosse, nel pensare a Gesù che prega suo Padre per coloro che in futuro avrebbero creduto in lui, e sperò, abbastanza ardentemente, di riuscire a far parte del novero.

W.B.

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