Fear and loathing in Las Vegas

Una blogger ha scritto di recente:
"Ognuno ha una propria idea di felicità".
Che ognuno abbia una propria idea di felicità, è un fatto, e quindi, come fatto, è vero. Non vorrei però che si confondesse l'opinione con la verità. Quindi io completerei la frase così: "...ma non è detto che tale idea sia giusta".
Molti hanno idee diverse su che cosa ci sia dopo la morte. Secondo Democrito ed Epicuro, per esempio, dopo la morte non c'è niente. Secondo Platone, invece, c'è qualcosa. Io non so chi abbia ragione (ovvero, ho la mia idea, ma può ben darsi che io mi sbagli completamente).
Quello che posso affermare è che la verità permane identica a sé stessa, anche se noi non la conosciamo; voglio dire: sicuramente c'è una e una sola verità, sullo stato dell'uomo dopo la morte. Non si possono dunque confondere le opinioni degli uomini con la verità. O meglio: è legittimo esprimere la propria opinione, e, oltre che legittimo, è anche auspicabile. L'importante è che l'uomo che esprime un'opinione sappia che si tratta di un'opinione (stiamo parlando, lo si è ben capito, di relativismo), e non si illuda che si tratti sicuramente della verità (forse si tratta della sua verità, ma non è detto che sia la verità). Ciò che è, è. L'essere è essere, il divenire è divenire.
Torniamo alla felicità.
E' un fatto, dicevo, che ognuno abbia una propria idea di felicità (meglio: di come raggiungere la felicità). Anche Gonzo e Duke ce l'hanno (e, secondo me, è un modo sbagliato). Ma ci sono idee giuste e idee sbagliate anche sul modo di raggiungere la felicità. Chi lo decide, se tale modo è giusto o sbagliato? Non certo io, non ne ho l'autorità. Ma sicuramente c'è un modo giusto e un modo sbagliato per raggiungere la felicità, indipendentemente dalla nostra idea (stiamo parlando, lo si è ben capito, anche di etica).
E qui vorrei dire: sarebbe bello non essere superbi, e riconoscere che nei millenni, in tutti i luoghi del mondo, tutti gli uomini si sono continuamente interrogati sulla felicità, e si sono chiesti come fare per essere felici, o, almeno, per non soffrire. Come fare. Le risposte sono state migliaia.
Forse occorrerebbe l'umiltà di ricercare gli elementi comuni di queste risposte, ammettendo che l'"inconscio collettivo", forse, una risposta che si avvicina alla verità l'ha già trovata. Abbiamo la possibilità di salire sulle spalle dei giganti, di utilizzare il preziosissimo sapere dell'umanità. Non sciupiamo questa possibilità per ancorarci alla nostra idea relativa di felicità.
Da soli non ce la possiamo fare.
Credo.

W.B.


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