La ricerca della felicità (33)
Ma c’è una domanda ancora più ‘a monte’ – c’è sempre una
domanda più ‘a monte’ – rispetto a quella per cui se le persone non vogliono cambiare, abbia senso o meno alzare il dito
indice e suggerire loro Scusatemi,
secondo me state sbagliando.
Riassumiamo per i più distratti: dapprima Doppiovubi ha
rilevato l’assurdità e l’ottusità di questa bella SdO (Società dell’Orrore)
moderna; poi l’ha denunciato, a modo suo; poi si è accorto che le persone –
quasi la totalità delle persone - che compongono la SdO è contenta così, e preferisce vivere
così. Doppiovubi, con espressione forse esagerata, ha parlato di salvezza, e ha detto che costoro non vogliono essere ‘salvati’. Tu
uccidi a pugni in faccia un secondino, poi un altro, poi scardini una
serratura, disattivi un impianto di allarme, corri per i corridoi bui, uccidi
con un taglio alla gola un altro sorvegliante – come Ethan Hunt all’inizio di Ghost Protocol, anche se lui il coltello
non lo usa mai – e arrivi alla cella,
il tuo obiettivo, la tua missione impossibile, la apri con le chiavi rubate
nell’ufficio del direttore, il carcere in Bielorussia è di massima sicurezza e
inviolabile, e il prigioniero sporco e sudato, stanco e frustrato, malconcio e
mezzo drogato a seguito dei violenti interrogatori, si solleva sulla branda
pulciosa e in una azzurrognola penombra – fuori ovviamente c’è luna piena, ma
quell’azzurro sono le luci del set -
ti guarda stupito e tu gli dici Sono
venuto a salvarti, forza, andiamo, abbiamo pochi minuti prima che arrivi
l’esercito, e tu pensi che il suo
stupore derivi dal fatto che ormai non ci sperava più, è impossibile penetrare in quella prigione, se non ammanettàti,
figuriamoci evadere, e invece la sua
sorpresa viene dal fatto (per te) imprevedibile – e di fronte a questo
imprevisto non hai un piano di riserva, nonostante tu abbia sempre un piano di
riserva, perché sei Ethan Hunt, anzi, sei Doppiovubi – per te imprevedibile che
non vuole essere salvato, non vuole
evadere, sta bene lì, anzi ci sta benissimo, nella sua cella con le pulci e i
pidocchi e gli scarafaggi e i vermi vivi nella minestra rancida, e ti guarda e
senza parlare ti fa capire Io non vengo
via, non voglio venire via. Di
fronte a questa situazione, Ethan/Doppiovubi potrebbe dare un pugno in faccia
al prigioniero, e contro la sua volontà
caricarselo sulle spalle e portarlo fuori. Ma questa opzione ripugna a
Ethan/W.B. perché egli (loro) è contro la violenza sugli altri, anzi, è per la
libertà degli altri, se vuoi fare qualcosa, falla pure, anche se è la cosa che
io ritengo peggiore. Scartata quest’opzione, E./W.B. pensa, adesso racconto e spiego che è meglio
passeggiare lungo un fiume, ascoltando Bach in cuffia, al tramonto, oppur tenendo
per mano la persona amata da una parte e un figlio dall’altra, piuttosto che
stare in una cella insiema ai maledetti (cit.) scarafaggi. E questa sembra una buona opzione, al che Doppiovubi
(dal 2007 a oggi) si è messo a scrivere oltre settecento post (oltre settecento) per spiegare che c’è un
altro modo di vivere rispetto a questo, e quindi segue chiaramente
quest’opzione diciamo pedagogica e professorale. E dopo settecento post
Doppiovubi comincia ad avere la vaga impressione che tutto questo sia inutile, perché il prigioniero continua a
preferire i maledetti scarafaggi a
Bach, e fuor di metafora compulsa con gioia Twitter e posta le foto delle
vacanze con espressioni ebeti e mette i Like alle cose che la maggioranza
ritiene giuste e critica le cose che la maggioranza ritiene sbagliate, e fa
così per essere amato e considerato e conosciuto, e in ultima analisi per sedare quella paura che da sempre lo attanaglia, e poi
su Facebook dice la sua su tutto, su qualsiasi argomento e su qualsiasi materia
e su qualsiasi evento, dice la sua,
anche se non sa assolutamente niente sul punto, non è il suo campo e dovrebbe chiudere quella fogna (cit.), ma dice la sua, perché deve esserci, vuole esserci, vuole affermare la sua esistenza in vita, vuole gridare al
mondo Io esisto (*), e l’asterisco qui
significa, Amatemi, ho bisogno del vostro
amore, amatemi vi prego, sono disposto a fare qualsiasi cosa e a dire qualsiasi
cosa e a pensare qualsiasi cosa pur di essere amato. E quindi Doppiovubi
dopo settecento e più post comincia a pensare, comincia ad avere il vago
sospetto che tutti quei settecento post e più “di denuncia”, come si suol dire
nella SdO con espressione appunto orrida, siano del tutto inutili, perché come
detto i prigionieri stanno bene così, e
non c’è verso di far capire loro che vivere insieme ai maledetti scarafaggi non
vada bene. E Doppiovubi anziché “non vada bene” stava per scrivere sia sbagliato, ma si è trattenuto
all’ultimo, perché qualcuno – più di qualcuno, quasi tutti – avrebbe detto Sbagliato… cos’è giusto e cos’è sbagliato…
secondo te è giusto, secondo un altro sbagliato… è tutto relativo… ,
insomma il peggior relativismo possibile, il relativismo spinto alle peggiori
conseguenze porta a dire e a fare qualsiasi cosa, secondo me è giusto mangiare gli scarafaggi vivi, secondo te la
frittatina con gli spinaci, chi sei tu per dirmi che sbaglio a mangiare gli
scarafaggi vivi? Ma Doppiovubi non vuole imbarcarsi su questo tema, in
settecento e oltre post ha seguito una strada diversa, ti ha detto, Ascolta Bach, e non ascoltare Jovanotti (1) sulla spiaggia che con la camicia hawaiana
e il chitarrone a tracolla e la zeppola in bocca canta una canzoncina con la
gente chiaramente molto benestante che sorride e che balla felice intorno a lui,
e però il video lo gira Muccino e allora diventa un evento, una roba straordinaria, hai
visto l’ultimo video di Jovanotti, l’ha fatto Muccino, è fantastico,
bellissimo, anche la canzone è molto molto bella, Sì, piace anche a me, la posto su FB.
Niente, nessun Bach.
Puoi gridarlo finché vuoi (cit.), ma non c’è niente da fare.
E la domanda ‘a monte’ rispetto a questa, quella di cui
sopra, adesso la possiamo spiegare. Fingiamo per un attimo che sia ciò che non
è, cioè che a forza di dire Ascolta Bach
e guarda un quadro di Tintoretto,
diciamo il Ritratto di vecchio dalla
barba bianca (cit.), uno prenda in considerazione di smettere di passare il tempo dietro a Tiziano (non il pittore ma) Ferro e di ‘leggere’ Dylan Dog (Guarda che i fumetti sono una forma d’arte, tanto quanto Tintoretto, se
parli così è solo perché sei ignorante in tema di fumetto, non sai cosa c’è
dietro, anni e anni di studi per creare un fumetto di altissima qualità, nessuno contesta Tintoretto, per carità, è
solo una forma d’arte diversa
rispetto ai fumetti, ma sempre di arte si tratta, Tintoretto non è migliore
di Dylan Dog, è solo diverso, così come Vasco Rossi non è peggiore di Beethoven, è solo diverso), non dico smetta, ma prenda in considerazione di cominciare
ad ascoltare (veramente, non mentre mette su la pasta e risponde al cellulare)
Bach, magari cercando di capirlo, per
quanto sia possibile a un comune mortale capire Bach, e di cancellarsi
definitivamente da Facebook, per quanto sia possibile a un comune mortale avere
il conato di volontà sufficiente a cancellarsi definitivamente da Facebook (cioè, impossibile, di fatto).
La domanda ‘a monte’ è: ma è possibile, sarà mai possibile,
che uno effettivamente cambi rotta, e che devii verso valori e comportamenti
diversi?
Per cambiare, per effettuare un qualsiasi cambiamento, devi prima
conoscere le coordinate.
Se devi andare dal punto x al punto y, cioè modificare la
tua posizione, devi conoscere il
punto x e il punto y. Il punto x rappresenta quello che sei adesso, e il punto
y quello che dovresti (vorresti, potresti) diventare, ma per riuscire a
diventare y (dove y in ipotesi rappresenta un’evoluzione rispetto a x), devi conoscere te stesso, cioè x.
Ma noi sappiamo, dalla storia dell’umanità intera, che
l’esortazione più vera e più ripetuta, in mille forme diverse ma sempre uguali,
Conosci te stesso, Gnozi se auton, l’esortazione più
importante, l’unica che dovrebbe interessarci, rappresenta un’esortazione verso
l’impossibile.
Quella è la vera e reale Mission
Impossible. Conoscere te stesso è una missione impossibile.
Ma il fatto che sia impossibile non significa che non ci si
debba provare. Per tutta la vita. Falliremo? Certamente.
Ma ci proviamo lo stesso.
Ora, una persona per cambiare – ammesso che il cambiamento
sia possibile, ma questo è tema spinosissimo che tratteremo oltre, in un
imminente post – deve conoscere se stessa.
Ma se il singolo che deve (vuole) cambiare, per farlo deve
effettuare un viaggio incredibile e periglioso e dall’esito impossibile, e lo
deve fare dentro di sé, e in questo viaggio è solo, non c’è un Raffaele Morelli
che lo aiuta, quante probabilità ci sono che fuori da questo singolo individuo, chiamato a una missione
impossibile, un altro essere umano, diverso da lui per definizione, dica o
faccia cose che abbiano il benché minimo effetto su questo soggetto, per
ottenere di cambiarlo?
Zero probabilità.
Stiamo parlando di vuotare l’oceano con un cucchiaino.
Non basterebbero sette miliardi di post.
Non basterebbero settanta
miliardi di post.
E allora Ethan/Doppiovubi, che cosa deve fare con il suo
prigioniero?
Può fare, tristemente, soltanto una cosa, come vedremo tra
poco.
(segue)
W.B.
(1) Sul tema Jovanotti non si sia frettolosi e non si
traggano conseguenze superficiali; nei prossimi post dimostreremo che Jovanotti,
rispetto a Bach è certamente un moscerino, ma è pur sempre molto meglio rispetto
a gran parte dell’umanità, ivi compreso Doppiovubi, e questo è un punto
centrale. Gli sviluppi di quest’ultimo ragionamento saranno inattesi per tutti,
promesso.