La ricerca della felicità (31)

Doppiovubi aveva profetizzato - le profezie di Doppiovubi non si avverano mai, non ne azzecca una neanche per sbaglio - che prima o poi, comunque abbastanza presto, il genere umano si sarebbe in qualche modo risvegliato all'assurdità dell'abuso - ma anche dello stesso uso - dei social networks e d'improvviso, o gradualmente, ma più facilmente d'improvviso, il singolo, e poi un altro singolo, e poi un altro ancora, avrebbe avuto un rigurgito di auto-consapevolezza e si sarebbe detto, ma che cazzo sto facendo, e dapprima avrebbe depositato, con gesto incerto, lo smartphone in tasca, o nella borsa, e poi si sarebbe risolutamente cancellato dal network, essendo finalmente giunto a comprenderne la dipendenza patologica, e in qualche modo sarebbe riuscito a liberarsene, e poi il moto di liberazione sarebbe diventato collettivo, magari per moda e per imitazione, ma in certi casi il fine giustifica i mezzi, e lentamente tutti quanti, o quasi tutti, avrebbero abbandonato i social.
Invece per l'appunto non solo la profezia non si è avverata, ma le cose stanno andando esattamente nella direzione opposta, cioè i social sono frequentatissimi, forse più di prima, e chi li frequenta conferma al povero Doppiovubi che appunto sono frequentatissimi e il fenomeno non accenna minimamente a diminuire, anzi, e infatti Doppiovubi lo constata in qualche modo dal di fuori perché quando sale sull'autobus vede tutti questi automi, tutti questi robot, che dopo essere corsi ad accaparrarsi un posto a sedere, appena seduti, un secondo, mezzo secondo appena dopo essersi seduti, ecco che estraggono l'arma, il cazzo di telefonino del cazzo, e perdono all'istante qualsiasi tipo di individualità e personalità, e si inseriscono nella corrente, e si connettono, e non vedono più niente, e non sentono più niente, ma sono lì con il collo piegato a centocinque gradi – ragazzi iscrivetevi a medicina e specializzatevi in ortopedia, tra qualche anno le colonne vertebrali saranno tutte deviate – a scorrere e digitare, scorrere e digitare, scorrere e digitare, scorrere e digitare.
Ma per l'appunto Doppiovubi dopo aver invano tentato di deviare il corso degli eventi, mercé l'assassinio del responsabile primo, James Watt, aveva detto e promesso di passare all'Azione, epperò per passare all'Azione bisogna prima comprendere quale ambito di Azione, e sotto questo profilo la cosa importante da capire non è che tutti o quasi sono drogati di social network, il fatto in sé non ci sposta di un millimetro, lo si sapeva già, ma quello che conta in realtà – e non si può prescinderne - è che sono tutti felici di essere così drogati.
Stanno bene così.
Dobbiamo partire da lì.

(segue)


W.B.

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