Loomings

Chiamatela cimice.
Quando un uomo onesto, stanco si riposa,
cerca, almeno, di riposare.
Quando cerca di dimenticare le frustrazioni, le delusioni.
Quando un uomo intuisce che
nessuno sforzo
potrà mai regalargli la soddisfazione di ciò che va
da sempre
cercando,
perché non sa esattamente cosa va da sempre cercando,
lo sente nell'anima, ma non lo trasforma in linguaggio,
e quindi non capisce,
non può capirlo veramente
finché il sentire non si muta in parola
(il segreto del linguaggio).
Ma sente che gli manca Qualcosa,
e senza quel Qualcosa è tutto vano,
tutto completamente privo di senso.
E quando quest'uomo
stanco e deluso, e impaurito,
finalmente pone le sue misere membra tra le lenzuola,
anelando qualche ora di abbandono,
in un fittizio luogo, un teatro
dove il cervello non lo bracchi
con i suoi desideri e le sue paure,
- illuso, ti braccherà anche laggiù -
quando finalmente quest'uomo onesto
prova, vanamente, a cercare un breve simulacro di pace,
ecco,
da miglia e miglia di distanza,
determinata e funesta e maligna, inviata certamente,
sicurissima del suo percorso,
dritta e veloce come una freccia scagliata da un guerriero greco,
col suo caratteristico ronzio da elicottero da battaglia,
impavida, imbottita di fetido liquame,
in caso di prevedibile schiacciamento,
come fosse un carico di bombe,
novella kamikaze,
arriva lei,
la cimice,
a romperti i coglioni.

W.B.

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