Il sogno di Doppiovubi

Ogni tanto Doppiovubi vi/si intrattiene con il racconto dei suoi sogni.
Il sogno sognato il 15 settembre è stato interessante.
Eccolo.

Prologo.
Doppiovubi si trova in prigione, in qualità di detenuto.
E' un carcere molto duro.
La struttura è in pietra grezza.
La cella di D. è tre metri per due.
Molto alta però, quattro metri.
L'unica inferriata, di mezzo metro per mezzo metro, è quasi vicina al soffitto.
Una specie di caverna, buia.
Ambiente lugubre.

Nella prima scena, Doppiovubi è solo nella sua cella-caverna.
Seduto sulla branda - di pietra, cuscino di pietra - guarda fuori dall'inferriata.
Fuori è notte.
Luna piena.
Doppiovubi, nel sogno, ha l'impressione che, nel sogno appunto, sia sempre notte.
E sia sempre luna piena.

Seconda scena.
Mensa del carcere.
Brutti ceffi, brutta gente.
Doppiovubi ha il suo vassoio e mangia da solo.
Capisce che la gang che comanda vuole abusare di lui.
Sa di avere i giorni contati.
Doppiovubi, stranamente, non ha paura.
Sta aspettando il momento in cui dovrà difendersi, ma non sa come.

Terza scena.
L'ora d'aria dei detenuti si tiene su una spiaggia.
Manco a dirlo, è notte, e c'è la luna piena.
Doppiovubi è solo.

Quarta scena.
Doppiovubi entra in un bagno del carcere.
Da fuori qualcuno spinge la porta.
Vogliono entrare per averlo.
Doppiovubi spinge con forza sovrumana e riesce a chiudere la porta, e la serratura.
Ma sa bene che non potrà resistere per sempre.

Quinta scena.
Cortile del carcere.
Un energumeno di centottanta chili, ipertatuato, prende Doppiovubi per il collo da dietro.
'Da dietro' non significa che stia per accadere quella cosa là,
ma significa che non manca molto.
Il Nostro sa che sta per soccombere, con quello scimmione non ce la può fare.
Doppiovubi afferra una forchetta, l'unica arma che è a disposizione.
Lo scimmione lo sta soffocando, prendendolo da dietro.
Doppiovubi infila la forchetta nelle palle dello scimmione, spingendo al massimo.
La forchetta affonda.
Sangue dappertutto, lo scimmione molla la presa e si accascia.
In un lago rossastro, lo scimmione giace cadavere.
Doppiovubi riprende la forchetta, grondante di sangue.
Doppiovubi, con la forchetta in mano, attraversa tutto il cortile.
Tutti lo guardano in silenzio.
Doppiovubi ha lo sguardo truce, guarda dritto avanti a sé.
Non incrocia alcuno sguardo.
D'ora in poi tutti lo rispetteranno.

Sesta scena (alcuni anni dopo).
Doppiovubi sta per terminare la sua pena.
In una telefonata alla moglie, Doppiovubi le dice:
'Non troverai più lo stesso uomo che hai lasciato.
Troverai un uomo diverso.'
Uccidere ti cambia, pensa Doppiovubi, nel sogno, attaccando il telefono.

Settima scena.
Doppiovubi esce dal carcere e torna a casa.
La moglie di Doppiovubi, il Condore, nel frattempo ha messo su un'impresa di alta tecnologia.
Ha assoldato decine di giapponesini, ciascuno chino sulla sua scrivania lavorando con strumenti di precisione.
Ma una scrivania per Doppiovubi non c'è.

W.B.

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