La seconda tecnica per una buona comunicazione.

Nel post di sabato 17 settembre 2011, Doppiovubi vi parlò delle tecniche (o regole) per una comunicazione feconda tra gli esseri umani, iniziando dalla prima e promettendovene altre quattro.
Doppiovubi non ha alcun dubbio sul fatto che nessuno dei lettori del suo blog abbia applicato costantemente la prima regola; forse qualcuno ci avrà fatto mente locale due o tre volte, ma poi la cosa, come si suol dire, sarà "morta lì". Doppiovubi non è - allo stato - né pazzoaffamato (*), ma per certo è pervicace, quindi insiste con le regole e vi propina la seconda, qui di seguito.
Orbene, quando ci relazioniamo con un altro essere umano, durante l’interazione, dobbiamo (dovremmo) tenere sempre presente, con piena consapevolezza, l’intera storia del nostro rapporto. La ragione di questo è abbastanza evidente: una relazione che dura da molto tempo ha consentito di accumulare una vasta conoscenza, una mole di dati esperienziali che ci permettono di valutare (non “giudicare”) con chi abbiamo a che fare. In altre parole, non dobbiamo fare tabula rasa della nostra inter-relazione passata. La storia del rapporto consente di interpretare correttamente - in una logica di ampio contesto temporale (esiste infatti il contesto spaziale, ma anche quello temporale) - , i singoli fenomeni comunicativi. E così, per fare un esempio, se il figlio viene sgridato dal padre, anche con una certa aggressività, il figlio potrà interpretare il rimbrotto non in quanto tale, ma inserito nel contesto di un rapporto pluriennale, fatto di (si spera) amore e attenzione. Il fenomeno dunque, cambierà. Le grida, in quel caso concreto, potrebbero anche diventare un atto d’amore, ed essere correttamente interpretate. Naturalmente si può dare il caso opposto: decenni di vessazioni e malvagità non possono essere cancellate da un singolo gesto d’affetto.
Riassumendo, quando ci relazioniamo con il prossimo, teniamo presenti:
1. Il nostro stato d’animo di quel momento;
2. L’intera storia delle nostre relazioni passate (**).
Tra un po’ di tempo vi sarà data la terza regola.
W.B.

(*) Rest in peace, Steve.
(**) Allo stesso modo, se Doppiovubi scrive un post che non vi piace, non dovreste dimenticarvi tutti gli spunti di riflessione che vi ha "regalato" in questi quattro anni.

Commenti

Anonimo ha detto…
Tuttavia, sono invece persuaso che se Doppiovubi (o altri) avesse scritto una lunghissima serie di post pessimi e squalificanti, ne basterebbe uno solo in luce di grazia, anche l'ultimo, per riabilitarlo. In fondo bisogna avere fiducia nei propri lettori.

Paolo

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