Appollaiata su uno scaffale in alto a destra.

Per Doppiovubi rimane imperscrutabile il motivo per cui, se egli pubblica un post sulla transitorietà della vita, lo leggono in quattro gatti, mentre se discetta sull'INTER i lettori sono molto, molto più numerosi. Può darsi che Doppiovubi non sia capace di trattare temi elevati - Doppiovubi non è Agostino da Ippona - oppure può darsi che i lettori di Doppiovubi, perchè provati dall'esistenza (e qui si ricorre in un circolo vizioso) semplicemente non abbiano alcuna voglia di confrontarsi con temi alti. Oppure, più banalmente, tira più l'INTER di un carro di buoi. E chi lo sa.

Detto questo, oggi il Vostro amatissimo Doppiovubi vi porterà in territori tipicamente da quattro gatti. Il quinto gatto, e quelli successivi, sono avvisati: che se ne andassero subito a compulsare il loro caro whatsapp, che certamente qualcuno vi avrà scritto qualcosa di vitale, da leggersi immediatamente.

Trattiamo dunque di una questione che dal 2007 a oggi (sedici anni, ma è dal 1824 che se ne parla) Doppiovubi ha trattato molte volte e sotto vari punti di vista, ossia (ri)parleremo della famigerata

ENTROPIA.

Tutto quanto si muove ineluttabilmente verso il disordine, ovvero, il disordine aumenta. Le 'cose' - genericamente dette - si deteriorano, si disgregano, si frammentano. Questo ormai lo sanno anche i bambini. Oggi Doppiovubi, che non è e che non ha un fisico, vuole analizzare l'entropia sotto un particolare profilo, ossia quello psicologico-emotivo.

Possiamo descrivere l'esistenza - non solo umana, anche una pulce lo fa - come quel processo a tempo indeterminato attraverso il quale l'essere vivente continuamente e iterativamente cerca di porre rimedio all'entropia. E così, le tue ascelle emanano un certo effluvio non piacevole, e tu le lavi - e poi le deodori. Il tuo stomaco reclama cibo, e tu vi inserisci - attraverso una fessura posta più in alto - qualcosa di adatto. Le unghie dei tuoi piedi stanno ormai bucando i tuoi calzini, e tu le tagli con le forbicine. Ovviamente questi esempi non concernono direttamente l'entropia, ma - 'di riffa o di raffa' - a ben vedere l'entropia indirettamente rappresenta la causa di tutti questi eventi: la colpevole è sempre l'entropia. Il meccanismo è semplice: il disordine rovina la situazione di equilibrio faticosamente conquistata dall'uomo (o dalla pulce), e l'uomo reagisce, riportando la situazione in equilibrio (equilibrio percepito soggettivamente: un cammello non si preoccupa dell'odore che emana, un dottore commercialista, prima di un'importante riunione, sì). Equilibrio, disordine, reazione, equilibrio, disordine, reazione, equilibrio. E così via. La reazione dell'uomo richiede energia. L'uomo stesso - inteso quale organismo - è soggetto all'entropia, con l'andare del tempo la sua energia viene meno, e il giuoco è fatto. La reazione è sempre più blanda, e l'entropia non molla, rimane costante nella sua irruenza. Fin qui, è abbastanza semplice. Cose dette e ridette, ma repetita iuvant.

La Citroen Picasso di Doppiovubi - 98.000 km, immatricolata nel 2009, comprata (ovviamente usata) nel 2017 - il giorno 21 luglio 2023 ha deciso di cedere definitivamente all'entropia. Doppiovubi e il Condore sono andati a Verona - a vedere l'Aida (per inciso, alle 23:03 un'acquazzone ha avuto la meglio sull'equilibrio meteorologico, e ha interrotto la rappresentazione, ricominciata - cioè tornata in faticoso equilibrio - alle ore 00:16, con l'Arena mezza vuota, e quei pochi rimasti, tra cui D&C, erano inzuppati e infreddoliti, perchè la temperatura notturna, dopo il temporale, era crollata a valori invernali). Al ritorno, il quarto cilindro del motore della Picasso si è rotto. Miracolosamente, in piena notte Doppiovubi e il C. sono riusciti a tornare a casa, senza (poter) superare gli 80 km/h, con conseguenti improperi dei camionisti che affollavano la A4, ignari del problema. Il capo meccanico dell'officina ufficiale Citroen, con un certo sadismo, ha comunicato a Doppiovubi, qualche giorno dopo, che il cilindro non risponde, non c'è compressione, e che per revisionare il motore occorrono almeno cinquemila euro (naturalmente l'officina è direttamente collegata all'attiguo concessionario, che si è subito occupato di proporre il nuovo). Ovviamente si rottama. Se confrontiamo il primo giorno in cui Doppiovubi mise le mani sul volante della Picasso (2017) con la notte del 21 luglio 2023 (rottura del motore), le emozioni di Doppiovubi sono molto diverse. Nel 2017 Doppiovubi ha rimesso l'entropia in equilibrio - sotto il profilo del possesso e uso di un discreto mezzo di locomozione; nel 2023 il disordine ha vinto di nuovo, e ha distrutto questo equilibrio. Nel 2017, soddisfazione e una certa qual contentezza. Nel 2023, disappunto e una certa qual frustrazione. Secondo lo schema innanzi delineato, dovrebbe seguire una reazione di Doppiovubi, cioè il tentativo - che richiede energia, incorporata in moneta - di riportare in equilibrio la situazione, quanto meno in ambito automotive. Nel frattempo l'entropia osserva placidamente e dice Tranquillo, qualsiasi reazione avrai, prima o dopo vinco io. Così, Doppiovubi deve immettere energia (diconsi euro) nel sistema. Premesso che Doppiovubi di energia non ne ha (in ogni senso), è escluso che egli si compri una macchina nuova. Doppiovubi non ha mai avuto in tutta la sua vita una macchina nuova. Doppiovubi ha sempre pensato Sarebbe bello avere una macchina nuova, e poi ha sempre pensato Non avrò mai una macchina nuova. Doppiovubi, rassegnato, visti i prezzi del nuovo, e preoccupato del fatto che domattina Ursula si svegli e ci dia venti minuti venti -da adesso- per passare tutti all'elettrico puro, è così entrato nel meraviglioso mondo-ginepraio del Noleggio a Lungo Termine, e ha scoperto che, appunto, prima entri in una specie di Eden, e poi, un po' alla volta, ti rendi conto di un fatto che potevi ben prevedere ancor prima di entrarvi, cioè che gli asterischi ti avviluppano da tutte le parti e ti sussurrano Ma no, se mangerai di quel frutto - se firmerai il contratto triennale - diventerai come Dio. Doppiovubi pensa che alla fine, forse, non mangerà di quel frutto, troppi asterischi. Così, le ipotesi - inizialmente quattro, rimanere senza macchina, anzi cinque, rimanere senza macchina, rubarla, anzi sei, rimanere senza macchina, rubarla, farsela temporaneamente prestare dalla suocera 'e poi vedremo', comprarla nuova, entrare nel mondo degli asterischi del NLT, o, infine, comprarla usata, si riducono tristemente a una, quella della suocera, una Citroen C3 del 2008, un po' piccolina ma funzionante, che tanto la suocera la usa poco o niente. Attenti lettori diranno Hai trascurato l'ipotesi del furto e quella dell'usato (oltre che quella del 'rimanere senza'). Il furto no, perchè Doppiovubi non è capace di aprire una macchina senza chiavi e di collegare i fili (come farebbe Matt Damon nei panni di Jason Bourne), e poi sarebbe scomodo, ogni volta che la usi, chinarsi sotto il volante e collegare i fili, anche sapendolo fare, e l'usato no, perchè il Condore ormai si era fatta la bocca all'Eden, ritenendo erroneamente che ti concedessero supercar a rate risibili, e se adesso proponi al Condore l'usato ti dice subito No, vista l'esperienza della Picasso, oppure emette frasi (abbastanza sensate) del tipo E se poi ci lascia di nuovo a piedi, oppure Con l'usato non sai mai cosa vai a comprare, e altre banalità simili che - per carità - diciamo tutti. E' rimasta fuori l'ipotesi del rimanere senza macchina, perchè Doppiovubi pure ci riuscirebbe - immettendo energia supplementare -, ma pare che le persone normali non ci riescano, e Doppiovubi non vive da solo. 

Intanto l'entropia, appollaiata su uno scaffale in alto a destra, osservava sorniona, dicevamo, tutti questi eventi. Osservava gli abiti inzuppati durante l'Aida, dalle 23:03, osservava gli sforzi di Doppiovubi per non far spegnere il motore in autostrada alle 02:15, osservava i coniugi discutere animatamente - e animosamente - su quale delle sei soluzioni fosse praticabile, e sorrideva placidamente. 

A questo punto, Doppiovubi si è rotto le palle, e - avendo sentito ogni tanto dei bofonchi e delle sommesse risatine - si è girato verso lo scaffale in alto a destra, ha guardato l'entropia nelle pupille nero-gialle da gufo e le ha detto con rabbia:

- Adesso basta.

L'entropia ha chiuso il becco, e ha taciuto. 

Doppiovubi: - Ho capito che sinora stai vincendo tu, ma adesso basta. Va bene tutto, ma piantiamola.

Entropia: - Che cosa vorresti che facessi, che mollassi la presa? che lasciassi che l'ordine prosegua immutato? il mio compito è quello di aumentare il disordine. E lo svolgo bene. Nulla si sottrae a me.

Detto questo, Entropia chiuse gli occhi e si mise a dormire. Doppiovubi avrebbe voluto svegliarla - ossia tirarla fuori violentemente dal tentativo di ritrovare uno stato di equilibrio dopo la stanchezza (anche il sonno è una reazione all'entropia), in una originalissima forma di paradossale nemesis,  ma non lo fece. Guardò Entropia dormire e si disse Anche Entropia è soggetta all'entropia. Rimase dunque a guardarla e quell'ultima frase di Entropia - nulla si sottrae a me - gli continuava a ronzare in mente.

Pensò che effettivamente le sue ascelle avrebbero - prima o poi - a onta di qualsiasi deodorante, in spray o crema, a onta di qualsiasi progresso tecnologico-chimico, e di qualsiasi nuova crema anti-odore, le sue ascelle avrebbero emesso effluvi negativi. Pensò che avrebbe di nuovo avuto fame, non c'era modo di saziarsi in modo definitivo. Pensava che, anche tagliando molto bene le sue unghie dei piedi - peraltro sempre più dure, con il passare degli anni - più tardi i suoi calzini sarebbero stati di nuovo a rischio. Nulla si sottrae a me.

Pensò che effettivamente, anche comprando la nuova C3, che l'onesto concessionario gli aveva proposto, scontata, a soli euro sedicimila/00, così bella nel 'salone', lucida, profumata dentro e fuori, con i cerchioni luccicanti e i copertoni su cui avresti potuto mangiare, anche comprandola spendendo soli euro sedicimila/00 (by cash, chissà quanto TAEG ci sarebbe voluto a rateizzarla, meglio non pensarci, sono cose che è meglio non sapere), facendo un grosso sforzo, economizzando ancor di più su tutto, rinunciando a molto, avrebbe finalmente messo le sue mani su quel volante, il primo giorno in strada, e sarebbe stato felice, un po' felice, abbastanza felice, ma poi sarebbe venuto un secondo giorno, e la C3 sarebbe stata sempre più conosciuta, e sarebbero gradualmente emersi dei difetti, dapprima marginali, e poi ci sarebbe stato il terzo giorno, e Doppiovubi avrebbe trovato in quel parcheggio un segno, avrebbe sperato che fosse un segno di sporco, e allora avrebbe inumidito il polpastrello con un po' di saliva, e - accidenti, non è sporco, il segno non se ne va, il segno avrebbe chiamato nome, e sarebbe diventato un graffio. E poi il quarto, il ventesimo, il centesimo giorno, è passato un anno da quando abbiamo comprato la C3, forse abbiamo sbagliato, è bellina, sì, però, a posteriori son tutti bravi, in quel momento ci sembrava la scelta migliore, forse una Focus, lasciamo stare. Nulla si sottrae a me.

Pensò che effettivamente - sotto il profilo emotivo e psicologico - la vita, il percorso terrestre di tutti gli esseri umani, si muove secondo questa curva dall'andamento sinusoidale, appena hai battuto l'entropia, sul breve, brevissimo, periodo - lavando le ascelle con cura, mangiando bene e a sazietà, e tagliando le unghie addirittura dal pedicure -, la curva della soddisfazione si alza, ma poi Entropia entra in azione, e la curva si abbassa, e tu reagisci per trovare nuova soddisfazione, e compri la C3, ma poi, vabbè abbiamo capito. La ricerca di un piccolo, fugace benessere. Far finta continuamente che Entropia non entrerà in azione. Far finta di aver trovato un Equilibrio, anzichè un equilibrio. Ma non è così, perchè basta allargare lo spettro temporale, al medio e soprattutto al lungo periodo, per capire che nulla si sottrae a lei.

E mentre osservava Entropia dormire, senza disturbarla, Doppiovubi pensava, Ci deve essere un modo. Mise da parte le soluzioni ingegneristiche al Problema. Un Ingegnere - le maiuscole stanno abbondando troppo in questo post - avrebbe detto, tra le altre cose, Avere meno 'cose' riduce l'energia necessaria per contrastare l'entropia. Giusto. E' chiaro che se hai un telefono fisso, e basta, col filo per giunta, le probabilità che si rompa - detto meglio: che la tua comunicazione con l'ambiente esterno sia interrotta a seguito di un guasto - si riduce molto. Se hai un iPhone 14 il cavo di alimentazione si può rompere, i circuiti del jack spannarsi, il software da aggiornare non aggiornarsi, puoi dimenticare come si fa a fare questo o quello (la memoria umana stessa è soggetta a entropia), e così via, potremmo trovare centinaia di applicazioni dell'entropia, e se poi hai uno smartTV uno smartWatch uno smartSailcazzo, tutti collegati tra loro, le probabilità di trovarsi in difficoltà aumentano. Astraendo, più emerge complessità, più il terreno è fertile per la discesa in campo - vincente - di Entropia: motivo per cui la vita c.d. moderna è diventata letteralmente un inferno e la gente è sempre più stressata. Paradossalmente, se vuoi spostarti - per brevi tratti - è meglio una vecchia bicicletta - possibilmente senza cambio - piuttosto che una Tesla. Entropia, al massimo, può farti saltare un freno, ma è evento abbastanza raro e tutto sommato facilmente rimediabile. Dentro la complessità di una Tesla, Entropia si frega le mani e si butta a pesce. Al che, sui lunghi tratti puoi reagire col treno - possibilmente un treno senza aria condizionata e senza riscaldamento, con tecnologia degli anni '80 e poca elettronica - e così via. Sostanzialmente si tratterebbe del downshifting, ma Doppiovubi non stava cercando soluzioni ingegneristiche. Mise Doppiovubi da parte anche le soluzioni religiose. Mentre Doppiovubi scriveva Anche se mangi avrai di nuovo fame, gli venne in mente ovviamente Gesù con la samaritana, al pozzo, e Gesù disse proprio questo, in perfetto tema con Entropia, se bevi l'acqua che ti darò io, non avrai mai più sete. E Doppiovubi, lo sapete, ci crede, e non ha dubbi che nell'altra vita non avremo più sete (se accetteremo Gesù). Ma ora Doppiovubi non stava pensando a soluzioni religiose, stava pensando al qui e ora. Qui e ora Entropia, con i suoi artigli, è inesorabile. E Doppiovubi continuava a pensare a quella curva sinusoidale, sulla quale si collocano i nostri desideri, le nostre paure, le nostre frustrazioni, le nostre speranze, sostanzialmente più ci pensava più Doppiovubi si convinceva che la nostra vita, le nostre vite, non sono nient'altro che quella curva lì. E ciò che non gli andava giù era il momento in cui la curva scendeva, corrispondente a una immediata reazione da parte del soggetto, per disperatamente riportare la curva su. E così Doppiovubi studiava gli esseri umani, impegnati freneticamente nelle loro attività, nello spuntare le loro miserabili to do list quotidiane, e li vedeva muoversi su quella curva, alla disperata ricerca di un innalzamento. E diceva loro, silenziosamente Guarda che la curva, per quanto tu ti impegni, tornerà giù, perchè esiste una forza - di fatto l'entropia ha una misteriosa connessione con la forza di gravità, tema che Doppiovubi sta silenziosamente studiando da almeno quindici anni - che la spinge giù, e questa forza è immensamente più potente di qualsiasi sforzo farai tu per tirarla su. Eppure Doppiovubi osservava gli esseri umani e non riusciva a capire come mai non riuscissero a capire, e insistessero, e insistessero, e insistessero, come quando Rocky, il primo Rocky, si rialza col volto tumefatto e Apollo Creed scuote la testa e ricomincia a picchiarlo ferocemente, con la differenza - non da poco - che quello è un film. E poi Doppiovubi avrebbe voluto fermare un essere umano a caso e dirgli, Ascolta, non solo la curva viene spinta giù da una forza immensamente più potente di qualsiasi energia riuscirai a immettere nel sistema, ma c'è un'incognita, cioè che da un momento all'altro, senza avvisarti, la curva si ferma, si spezza, stop, fine dei giochi, e tu non ci sei più, exitus. La bestia, pulciosa, spennacchiata e sonnecchiante, nell'angolo in alto a destra, avrebbe conquistato la sua vittoria finale; persino l'organismo, soggetto a entropia, avrebbe raggiunto un livello di entropia tale da non essere nemmeno più soggetto a entropia, cioè il non-essere, il non-esserci. 

E, a forza di pensarci, Doppiovubi trovò la soluzione.

(segue)

W.B.




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