Un commento a bocce ferme (amala).

Doppiovubi si è veramente stancato di questa totale mancanza di sportività. Il web, all'indomani della finale di Istanbul del 10 giugno 2023, era stato invaso da migliaia di vergognosi 'meme' incentrati su una presunta sconfitta nerazzurra, quando - di fatto, e nella sostanza, se non proprio nella forma - l'INTER, poco più di due mesi fa, ha vinto la 'Champions League', la sua quarta. Forse la più bella.

Dopo aver 'pescato' le squadre più 'difficili' nelle urne - nell'ordine, Porto, Benfica e Milan (1) - la jellatissima INTER è stra-meritatamente approdata in finale, contro un City che, dotato di un incredibile 'fondo', aveva affrontato, ai quarti e in semifinale, soltanto Bayern - una squadra ormai finita, come tutti sanno, con i tedeschi (storicamente) molli, demotivati e indolenti - e Real Madrid - un vergognoso simulacro del magic team che conosciamo. Dunque, sorteggi ben diversi, che hanno indubbiamente favorito il City, che ha giocato contro delle 'mezze calzette'.

Liquidato il Porto in scioltezza (seppur con salvataggi sulla linea, pali e traverse, e traverse e pali negli ultimi concitati minuti a Oporto), l'INTER si sottopose ai sorteggi in totale serenità, e Doppiovubi peraltro ricorda che Saverio Zanetti, quando fu estratto il Benfica (da affrontarsi, si noti, prima in Portogallo e poi a San Siro), non nascose un sorriso cavallino. Dato che tutte le squadre europee temevano come la morte il Benfica - una squadra monstre che avrebbe affossato chiunque - quel sorriso del simpatico e phonato sudamericano va interpretato nel senso che egli gioiva del fatto che l'INTER, affrontando la squadra senza alcuna discussione più forte d'Europa (eccettuata ovviamente l'INTER), avrebbe dimostrato all'intero pianeta la sua superiorità. Peraltro, il Benfica affrontò l'INTER senza il suo capitano Nicolàs Otamendi (qualche maligno sostiene che sia un giocatore importante per il Benfica, ma trattasi soltanto di un nazionale argentino, con cento presenze e che aveva sempre giocato in precedenza in Champions League), ma questo non ha alcuna importanza: sono cose che succedono. All'Estadio da Luz di Lisbona, i portoghesi sono stati surclassati e ridicolizzati. 

Sorvoliamo naturalmente sul fatto che poche ore prima della semifinale con l'INTER, il 6 maggio, contro la Lazio, Rafael Leao - punta di diamante rossonera, e in un momento di grandissima forma - si fermò improvvisamente e inspiegabilmente (!) per un infortunio che non aveva mai avuto prima in tutta la sua carriera. Ma sono cose che succedono.

La finale, poi, è stata dominata dai nerazzurri, dal primo all'ultimo minuto (compreso il recupero e anche a partita finita, e anche durante l'intervallo e a tutt'oggi i nerazzurri stanno ancora dominando quella stessa gara). Gli inglesi sono stati presi letteralmente 'a pallonate', ma, come spesso accade nel calcio, un fortunoso rimpallo ha portato in vantaggio il City del tutto immeritatamente: fino a quel momento non avevano mai passato il centrocampo. L'infortunio di De Bruyne verso la mezz'ora (sono cose che succedono), che qualcuno maliziosamente ha annoverato nella lista dei 'colpi di fortuna' dell'INTER, in realtà si è rivelato essere una dannatissima jella per la grande INTER, perchè il sostituto, Phil Foden, avrebbe giocato molto meglio del rossiccio e incazzoso belga. 

Molto, poi, si è ironizzato sui 'salvataggi' di Big Rom LUKAKU. Come è stato dimostrato successivamente, LUKAKU ci tiene molto all'INTER e ai suoi colori (è uomo sommamente leale), e va certamente elogiato, perchè sa trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto (inoltre sa dire, e fare, la cosa giusta). Peraltro il Direttore sportivo meneghino, alla ricerca di un portiere dopo la gravosa perdita di ONANA, aveva a disposizione proprio LUKAKU: sarebbe bastato infilargli due guantoni gialli o meglio ancora arancioni. Invece hanno insistito a considerarlo in altro ruolo, diciamo offensivo. Doppiovubi non ha dormito per svariate notti. Lacrime dense rigavano le sue gote, al pensiero dello stato d'animo del povero Big Rom LUKAKU, accusato ingiustamente di essere il colpevole della presunta sconfitta. Doppiovubi peraltro non dimentica che il Signor BOLINGOLI (originario cognome congolese di Big Rom, dunque valido sinonimo) proferì, con la sua consueta raffinatezza, all'indirizzo di Zlatan I. la beneaugurante espressione "tu sei un uomo morto", e il simpatico preannuncio "ti sparo in testa", dopo che lo svedese di origine bosniaca aveva offeso la specifica forma di religiosità della mamma del BOLINGOLI. In quella circostanza noi tutti capimmo che a) Big Rom è un uomo buono, perchè difende la mamma e b) Big Rom è molto sensibile e c) Big Rom sa totalmente controllare il suo eloquio e la sua emotività. Sul punto b), Doppiovubi pianse calde lacrime proprio pensando, appunto, allo stato d'animo di B.R.L. dopo la 'parata' di Istanbul sul tiro di Dimarco, e soprattutto dopo il suo colpo di testa fallito a porta sostanzialmente spalancata. Che peccato.

Ma c'è una buona notizia per tutti i tifosi nerazzurri: è iniziato un nuovo campionato, e come sempre l'Inter è la squadra nettamente più forte, la 'favorita', quella 'meglio attrezzata tecnicamente', quella coi giocatori 'di qualità', quindi lo scudetto - e la conseguente seconda stella - sono già 'in cassaforte'. Quanto alla Champions, amici dell'INTER, Doppiovubi vi consiglia di acquistare, adesso, subito, immediatamente un volo per Londra e una camera d'albergo per la finale del 1° giugno 2024, perchè in quell'occasione l'INTER vincerà certamente la sua quinta 'Champions'. 

Quanto alla Coppa Italia, ça va sans dire.

W.B. 

(1) Qui si dice che il Milan era una squadra 'difficile', non perché lo fosse nè lo sia (per l'INTER nessuna squadra è difficile), ma per una questione puramente logica, ossia questa: delle due l'una: o il Milan, come dicono sempre i tifosi dell'INTER, è squadra mediocre (e allora l'INTER è stata fortunata nella composizione del tabellone e nei relativi pregressi sorteggi, pescando i rossoneri), o il Milan non è mediocre (e allora i tifosi dell'INTER sbagliano a definirlo tale). Tuttavia, questa considerazione, apparentemente logica, rappresenta anche un paradosso, perchè i due kantiani assiomi dell'intuizione - necessariamente e contemporaneamente e sempre veri - sono che (I) l'INTER è sfortunata (e non tutelata dagli arbitri), e che (II) i tifosi dell'INTER non sbagliano mai.



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