Come un agnellino.

I lettori di questo blog si saranno resi conto del fatto che alcuni post sono 'spariti', in particolare quelli riferiti al Covid-19. Alcuni si sono chiesti il perché, e questo post in effetti spiega il perché.

Sul tema Covid-19 Doppiovubi ha raggiunto il livello massimo di saturazione. Non ne può più. Ormai non si parla d'altro. Certamente c'è modo e modo di parlare del Covid-19. Ma ci sono dei limiti.

A meglio illustrare il Doppiovubi-pensiero, Doppiovubi s'è immaginato questa storiella, che speriamo vi piacerà.

***

Doppiovubi passeggiava tranquillamente per la strada, a passo lentissimo, pensando alle porte logiche. Doppiovubi non indossava alcuna mascherina. Nessuno nel raggio di venti metri.

Si avvicinò una macchina che conteneva due agenti di polizia municipale. La macchina si fermò e gli agenti scesero. Gli dissero, Buongiorno, lei non indossa la mascherina, ma non lo sa che è obbligatorio indossare la mascherina?

Doppiovubi guardò fisso negli occhi l'agente che aveva parlato. Doppiovubi non disse niente, non emise alcun suono, non fece alcun gesto, nulla di nulla. Immobile.

Gli agenti rimasero un po' spiazzati, si aspettavano delle giustificazioni. Non sapevano come gestire questa situazione, nuova, per loro. L'altro agente, quello che non aveva parlato, l'agente y diciamo, fece ricorso al suo programma: era programmato per dare multe. Per sanzionare. Così avviò il programma e disse a Doppiovubi, Favorisca i documenti, prego, che poi era una delle prime righe di codice.

Doppiovubi, con un gesto misuratissimo e di una lentezza impressionante, continuando a guardare negli occhi l'agente y, ma con una sguardo che non esprimeva alcuna emozione, bensì totale indifferenza,  tolse dalla tasca superiore sinistra della giacca il portafogli - i due agenti, data la stranezza della situazione, si irrigidirono alquanto, pensando Chissà che cosa sta per estrarre, magari una pistola - ed estrasse la consunta carta d'identità dal portafogli, la porse all'agente y e rimase immobile.

L'agente y consegnò il documento all'agente x, e andò verso la macchina a recuperare un verbale, pinzato sulla cartellina rigida tipo presentatore televisivo. Si appoggiò al cofano dell'Alfa Romeo bianca e verde, e si mise a compilare il verbale. Nel frattempo l'agente x chiamava la 'Centrale', un controllino su questo tipo strano era quanto meno opportuno.

Per tutti i diciassette minuti occorrenti ai due agenti per compilare il verbale - i due riuscirono a limitare a tre gli errori nel verbale, come si scoprì poi - Doppiovubi rimase immobile e in silenzio. Al diciottesimo minuto porsero il verbale a Doppiovubi, Firmi qui, sono quattrocento euro. Lo dissero come se fosse il prezzo di un prodotto acquistato. Doppiovubi non mosse un muscolo, non allungò una mano, non disse niente. 

I due agenti si guardarono stupiti, e l'agente x fece segno all'agente y di allontanarsi un attimo. X in separata sede disse a y, Cosa facciamo, mica glielo possiamo infilare in tasca, rispose y, Certo che no, scriviamo che rifiuta la consegna e glielo notifichiamo, replicò x, Ma non sta rifiutando niente, in realtà non sta facendo niente, soggiunse y, Non fare niente significa rifiutare, protestò x, Questo Tizio mi fa paura, questo silenzio non mi piace, secondo me questo qui ci manda nei casini se facciamo qualche errore, concluse y, Noi scriviamo esattamente sul verbale che noi gli abbiamo allungato il verbale e lui non ha fatto né detto niente, in questi casi basta scrivere esattamente quello che è successo e non si sbaglia mai, me lo disse un mio istruttore tanti anni fa, aggiunse x, E se noi lo appoggiassimo sul selciato, il verbale, e ce ne andassimo? replicò y, Sei un pirla, dobbiamo avere la prova che lui l'ha avuto, altrimenti è irregolare, o una sua firma oppure glielo notifichiamo, Come vuoi tu, y, disse infine x, poco convinto. 

Y porse il verbale a Doppiovubi, e Doppiovubi non allungò la mano per prenderlo. Y disse a Doppiovubi, Signore, adesso scriviamo sul verbale che lei non presta collaborazione a ritirarlo, e quindi le verrà notificato. Doppiovubi non disse niente. X aveva ancora in mano il documento d'identità di Doppiovubi, e glielo porse. Il problema si ripresentò: Doppiovubi non prese il documento d'identità, non allungò nemmeno la mano. X guardò y, con uno sguardo che voleva dire, Siamo punto a capo, adesso cosa facciamo, e y lo chiamò a parte. X: adesso, che facciamo, lo appoggiamo per terra? Y: non possiamo, dobbiamo restituirglielo, cazzo, non possiamo. X: mettiamolo per terra, e scappiamo. Y: bravo, e se ci vede qualcuno? X: non ci vede nessuno Y: che ne sai? magari dietro qualche finestra qualcuno ci vede X: è la nostra parola contro la loro, noi diremo che l'ha preso Y:  e se qualcuno ci filma di nascosto, col telefonino? siamo fottuti, se ci filmano, X: facciamo un altro verbale in cui scriviamo che non ha preso la carta d'identità e che la deteniamo noi in deposito, Y: e se non prende nemmeno quel verbale? X: glielo notifichiamo Y: non mi sembra una buona idea, perchè invece non chiamiamo i carabinieri e lo facciamo arrestare? X: ah, e per quale reato? Y: violazione di ordine delle autorità X: quale ordine? Y: l'ordine di riprendere la carta d'identità X: ma non glielo abbiamo ordinato Y: lo facciamo adesso.

Y si avvicinò a Doppiovubi e gli disse con voce forte e chiara: Le ORDINO di riprendersi la sua carta d'identità! Doppiovubi non si mosse. Y si attaccò alla radio e chiamò i carabinieri. I carabinieri arrivarono, presero di peso Doppiovubi, lo caricarono sulla gazzella, intesa come auto, e lo portarono alla stazione dei carabinieri. Dopo sei ore di tentativi, minacce, provocazioni, non riuscirono a cavare un ragno dal buco. Stremati, aprirono la porta della stazione a Doppiovubi, e Doppiovubi uscì. Dalla finestra gli lanciarono la sua carta d'identità. Doppiovubi se ne andò senza raccoglierla. Il carabiniere che l'aveva lanciata ebbe paura di lasciarla sul marciapiede e scese lui a raccoglierla, la diede al maresciallo, e il maresciallo disse che ci avrebbe pensato, magari avrebbe chiesto a un ufficiale, che aveva studiato, cosa fare di quella maledetta carta d'identità.

***

Questa storiella, che assomiglia da molto lontano al Bartleby di H.M., è impostato sul tema della passività. Della c.d. disobbedienza civile.

Doppiovubi ha deciso non che sarà disobbediente, come nella storiella, ma che anzi sarà ultra-obbediente, la c.d. ultraobbedienza civile, farà esattamente quello che gli dicono di fare. Diranno di mettere due, tre mascherine, una sopra l'altra, le indosserà diligentemente. Chiuderanno tutto, vieteranno tutto, imporranno sanzioni corporali, qualsiasi cosa succeda, Doppiovubi la farà, non esprimerà mai più alcun commento, alcuna censura, alcuna critica, né in pubblico, né in privato, né, soprattutto, nella sua stessa mente. Docile come un agnellino.

E il motivo è questo: che ormai siamo arrivati al punto per cui protestare non serve più a niente. Nessuno, tanto, cambierà idea, mai.

Ed ecco spiegato il perché della cancellazione (rectius: congelamento) di alcuni post. D'ora in poi Doppiovubi dedicherà il suo tempo - tutto il suo tempo - a pensare a qualcosa di davvero utile e significativo. A riflettere. E, magari, a scrivere le sue riflessioni.

Buon lockdown a tutti.

(segue)

WB

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