The shadow line

Mi pare che la distinzione tra "giusto" e "sbagliato" non sia relativa. Come ho già avuto modo di scrivere, la mia opinione è che esista il giusto ed esista lo sbagliato. Il punto è che noi non conosciamo (ancora) il criterio per discernere i due elementi. Di conseguenza, molti ritengono - a mio avviso erroneamente - che la distinzione sia relativa.
Del fatto che esistano eventi oggettivamente "giusti" ed altri "sbagliati", abbiamo peraltro alcuni indizi, per esempio mediante l'osservazione delle comuni reazioni psicologiche degli esseri umani agli eventi.

Io credo che chiunque - fatta eccezione per chi non sia onesto intellettualmente o abbia seri problemi psicologici - tra la vita e la morte, preferisca la vita. Tra l'ordine e il disordine, l'ordine. Tra il fetore di un cadavere in decomposizione e il profumo di un fiore, il secondo. Un punteruolo che stride lungo una lavagna dà fastidio a chiunque, e ognuno è d'accordo sul fatto che sia meglio ascoltare l'ouverture del Don Giovanni di Mozart piuttosto che un bambino di tre anni che strimpella una pianola (salvo che si tratti di un bambino che ci è caro, il che ci fa sorridere, ma questo è un altro discorso, mi sto riferendo al fatto in sé); in generale, l'armonia è accettata come "giusta" da chiunque, rispetto a suoni disarticolati e casuali. Gli unici casi in cui la mancanza di proporzione e l'assenza di armonia costituiscono opere d'arte, e sono dunque apprezzate, si danno quando l'autore vuole rappresentare qualcos'altro, e quindi la sproporzione è simbolo di un'idea, dunque bella non è l'opera in sé, ma l'idea che rappresenta (ma ciò è frutto di una sovrastruttura concettuale, non naturale, e variabile, nello spazio e nel tempo).

Dunque, esiste il giusto, esiste lo sbagliato. Come sempre, al di là degli esempi eclatanti che ho appena portato, non sono in grado di tracciare la linea di confine. Ma credo sia importante riconoscere che la linea c'è. Non si vede, non riusciamo ancora a vederla, ma c'è.

Qualche volta, intuitivamente, quando tace la mente, riconosciamo questa linea, tra la nebbia, come fossimo miopi, scorgiamo un debole lumicino. Forse è l'anima, che fa capolino, e ci sussurra qualcosa all'orecchio.
Forse dovremmo stare più attenti.

W.B.

Commenti

FB ha detto…
Più conosciamo, più abbiamo la possibilità di relativizzare: se io conosco solo due sapori, uno buono e uno cattivo, sceglierò quello buono. Ma se conosco mille sapori, la mia scelta sarà sempre più attenta e ponderata verso il sapore migliore, trovadolo con immensa fatica. E qui sta anche la ricerca del giusto e dello sbagliato, a parer mio: per trovare il giusto dobbiamo scavare, molto in profondità, fino a che la scelta è tra ciò che è meno indolore.
W.B. ha detto…
Ringrazio Diegone per il suo commento, che denota un animo sensibile. Sono contento che il tema susciti interesse.

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