In bottiglia

Qualche anno fa, e precisamente nell'estate del 1997, pensai a questa storia, che poteva (potrà) diventare un romanzo.
E' la storia di uno scrittore che decide di scrivere un romanzo, ma di rimanere completamente anonimo. Lo fa per saggiare le motivazioni che lo spingono a scrivere. Fermamente convinto che la superbia e l'orgoglio possano danneggiare la bontà dell'opera, scrive un meraviglioso romanzo, e cura con la massima scrupolosità che non possa mai trapelare, in alcun modo, il suo nome.
Il romanzo viene pubblicato e ha uno straordinario successo. Lo scrittore tenta con tutte le sue forze di mantenersi saldo nella sua posizione di anonimato, posizione che diventa sempre più difficile mano a mano che il successo cresce, e che diventa quasi impossibile da mantenere nel momento in cui un usurpatore si attribuisce la paternità dell'opera. Contemporaneamente il vero autore viene umiliato da chi gli vive accanto, che lo accusa di essere un fallito e (oltre tutto) un disonesto, visto che non riesce a giustificare gli accresciuti introiti economici.

E sarebbe bene che questo blog rimanesse anonimo.

W.B.

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