Già morti.

Doppiovubi ci ha messo 787 post - 788, questo incluso - e quasi 13 anni, da quel lontano lunedì 11 giugno 2007, data di pubblicazione del post ‘numero uno’, per comprendere il suo errore. 

Sì, Doppiovubi ha scritto settecentottantasette post sbagliati.


Proprio stamane Doppiovubi, ormai verso la fine del suo cinquantatreesimo anno di esistenza terrena, si è posto alcune domande.

E così si è chiesto: ma è giusto che Doppiovubi parli - vi parli - della tecnica calcistica di Romelu Lukaku, dello spessore intellettuale del ministro Luigi di Maio, di Nancy Pelosi, del ‘governatore’ Luca Zaia e delle sue dirette streaming nel corso delle quali illustra (con cartelli) l’andamento dei contagi, della linea di biscotti ‘Oreo’ sponsorizzata da Chiara Ferragni, di come vengano reperite le notizie di ruvida cronaca del network creato da Citinews s.p.a., costituito da cinquanta testate locali come ‘MilanoToday’ o ‘PadovaOggi’, ed è giusto che Doppiovubi vi parli anche di quelli che parlano di Lukaku, Di Maio, Pelosi, Zaia, Ferragni e dei contenuti delle notizie di MilanoToday?

In 787 post, ovviamente, Doppiovubi non ha parlato soltanto di tutto questo, ma anche di cinema, arte, letteratura, filosofia, storia, mitologia, linguistica, scienza, diritto, psicologia, e altro, ma quando lo ha fatto, lo ha fatto - quasi sempre - con lo scopo, più o meno recondito, di dimostrare - criticamente - che la massa dei c.d. esseri umani non fa quello che dovrebbe fare, non pensa quello che dovrebbe pensare per poter assurgere a una qualità davvero, e come minimo, umana, bensì si dedica, per l’appunto, a discutere su Lukaku e Nancy Pelosi.

Con quei 787 post, Doppiovubi, a chi si è rivolto? teoricamente, a tutti. Praticamente, a pochi suoi intimi, che - con attenzione più o meno cangiante - lo conoscono personalmente, e quindi hanno dedicato un po’ di tempo ai suoi pensieri. Li ha, qualche volta, fatti sorridere, qualche volta ridere, qualche volta riflettere, qualche volta annoiati.

Ed ecco che ci avviciniamo all’errore di Doppiovubi.

Il mondo, quasi tutto il mondo, è popolato da coloro che seguono Zaia e Chiara Ferragni, o che, in ogni caso, parlano di Zaia e Chiara Ferragni, anche soltanto per criticarli (o lodarli). E dunque stamane Doppiovubi si è detto: parlare ‘di’ Di Maio, indipendentemente (*) dall’opinione che ognuno ne abbia, se di illuminato e raffinato aner politikos, o di patetico e incapace opportunista (è chiaro che è buona la prima), è in ogni caso sbagliato. Di riffa o di raffa, parlare di Nancy Pelosi significa pelosizzare le nostre esistenze. Doppiovubi vi ha, indirettamente, lukakizzato e ferragnizzato. Quello che è stato cacciato dalla porta, è rientrato dalla finestra. Dunque, sono stati 787 post completamente sbagliati.

Non ha alcun senso evidenziare che la gente ormai parla soltanto di deceduti o contagiati, e che invece dovrebbe leggere Dante di Alessandro Barbero, e, meglio ancora, leggere Dante.

Bisognerebbe parlare di Dante, invece, e relegare Lukaku, e il discorso ‘su’ Lukaku, dove merita, cioè nel vuoto.

Sessanta ore fa circa, Doppiovubi ha messo le mani sulla edizione Bompiani - nella meravigliosa collana “Il Pensiero occidentale” - de “L’Armonia del Mondo” di Francesco Zorzi. Ora, nessuno di voi, che state leggendo adesso, saprebbe dire qualcosa (di sensato e organico, o anche solo qualcosa) su Francesco Zorzi. Lo stesso Doppiovubi, fino a dieci giorni fa, non ne sapeva quasi niente. Parliamo di un tomo di 2982 pagine, testo latino a fronte, con centosessantacinque pagine di dottissima introduzione, e un apparato di note mastodontico. Leggendo qualche pagina dell’Armonia del Mondo, ci si rende immediatamente conto di avere a che fare con una delle menti più fervide, intelligenti, colte e raffinate di tutti i tempi. Saverio Campanini ha scritto centosessantacinque pagine di introduzione, ha tradotto dal latino migliaia di pagine - migliaia di pagine. Ripetesi: migliaia di pagine. Nessuno vi chiede - nessuno ci chiede - pretende che noi siamo come Francesco Zorzi (e nemmeno come Saverio Campanini), non è possibile, anche perché il 1525 è il 1525, non lo squallido 2021. Il minimo che dovremmo fare è - quanto meno, appunto - leggere e possibilmente parlare di Francesco Zorzi, non di Luca Zaia e dei suoi cartelli che contano i morti, o di Antonio Conte (o di Giuseppe, il che, in fondo, è lo stesso).

Forse l’errore di Doppiovubi comincia a esservi più chiaro.

Nel 1486, cinquecentotrentacinque anni fa, Pico della Mirandola, all’età di 24 anni, scriveva, nella sua “Oratio De Hominis Dignitate”, passo 144 (i corsivi sono di Doppiovubi): “… Ormai, infatti, tutta questa speculazione filosofica (tale è la sventura del nostro tempo!) è fonte di disprezzo e di discredito, piuttosto che di onore e di gloria. A tal punto ha invaso quasi tutte le menti questa perniciosa e perversa convinzione, secondo cui la filosofia non deve essere assolutamente coltivata, o deve esserlo soltanto da pochi, come se avere chiarissime davanti agli occhi e a portata di mano le cause dei fenomeni, la via della natura, il principio ordinatore dell’universo, i disegni divini, i misteri dei cieli e della terra, non abbia il benché minimo valore, a meno che non si possa ricavarne un qualche prestigio (**) o procurarsene un qualche guadagno.”. E Giovanni Pico della Mirandola, per sostenere queste sue convinzioni, ha rischiato seriamente di finire arso vivo. Fu avvelenato, guarda caso, per questioni di soldi, invece.

Si potrà ben eccepire: va benissimo Dante, d’accordo studiare Tucidide, e ascoltare Haydn, e leggere i racconti chassidici, tutto molto bello, però c’è pur bisogno di campare, pur la necessità di arredare le nostre case, in generale di guadagnare soldi, e di divertirci. Noi viviamo in questa società, fatta di lockdown, coprifuoco e ristori, di Lukaki e Di Maii, di 5G e di XFactor, di Playstation5 e di breaking news, di mascherine e di vaccini, di BLM e di LGBT, di pari opportunità, uguaglianza e inclusività. Non viviamo, e per fortuna, nel 1525.

E chi vi nega tutto questo? chi vi impedisce di trascorrere tutta la vostra vita terrena a fare esperienza di tutto questo, a parlare di tutto questo e addirittura soltanto di tutto questo? e chi mai vi obbligherà a leggere i prossimi post di Doppiovubi? Dedicatevi a Zalando, usate la IKEAFamily card, leggete i meme, rideteci sopra, e studiate quel tanto che basta per guadagnare denaro.

ὁ δὲ Ἰησοῦς λέγει αὐτῷ Ἀκολούθει μοι, καὶ ἄφες τοὺς νεκροὺς θάψαι τοὺς ἑαυτῶν νεκρούς.

W.B.


(*) E' questa una delle interpretazioni, a parere di Doppiovubi, che si dovrebbe dare al delfico "medèn àgan". C'è un punto mediano, perfettamente in equilibrio, tra le opinioni di Nancy Pelosi e Donald Trump, le quali opinioni, sotto questo profilo, si equivalgono (qualcuno direbbe, la coincidenza degli estremi). Questo punto mediano va ricercato, e usato come un seggio privilegiato di osservazione. La discordia tra le opinioni, è ciò che dobbiamo rifuggire: Venite ad me, omnes qui laboratis et onerati estis, et ego reficiam vos. Questo superamento della omerica contesa è ciò che i Pitagorici chiamarono 'amicizia': il fine di tutta la filosofia.

(**) E' evidentissimo che i già pochi lettori di Doppiovubi, alla luce della svolta contenutistica qui descritta, si ridurranno ancora. Può darsi che scendano al terribile zero. Ma non importa. Magari, anche solo un visitatore all'anno, sarà degno destinatario di qualche pensiero non lukakizzante.


Post popolari in questo blog

Allahu Akbar.

Come si scrive un'enciclopedia

Quasi tutti i TV erano chiaramente sintonizzati su Telereporter