Anche tu matematico

La semplicissima formula matematica per la ‘serenità’ familiare (tolstojanamente parlando) è la seguente:

(T2-T1) = x

Più la ‘x’ si avvicina al valore ‘zero’, più è alto il tasso di serenità familiare (in un rapporto di proporzionalità inversa). Se la ‘x’ è consistente, si salvi chi può (*). Definiamo 'x' - con etichetta linguistica abbastanza adeguata - in termini di  'dolore'.

Dove:

- T1 è il momento (in uno spazio/temporale di Minkowski) in cui l’elemento maschile della partnership  ingenuamente e fanciullescamente e candidamente esprime una sua opinione personale e originale, in ipotesi difforme dall’opinione della moglie/compagna/partner (femminile, specifichiamo), su un qualsiasi argomento;

- T2 è il momento in cui l’elemento maschile, callidamente, si corregge (si parla di inversione di 180 gradi), e conforma esattamente la sua opinione alla difforme opinione suddetta, con ciò annullando (recte: annichilendo) la sua idea (**).

Detto in termini di linguaggio naturale umano, non appena il maschio percepisce di non essere d’accordo con la (sua) femmina, prima vi si adegua (***) e meglio (soprav)vive, o comunque ha una speranza residua di sopravvivere. Il trade-off è tra libertà di espressione del pensiero e tranquillità d’animo (detto in termini, l’obiettivo è l’assenza di r.d.c., o comunque il contenimento). 

Per converso, sostenere pervicacemente la propria idea contro quella femminile è fonte di inutili lacrime e disperazioni, oltre che indice di una certa qual ‘ingenuità’, per non dire peggio.

W.B.

(*) Vi sono casi, che definiremmo ‘suicidi’, in cui T2 non verrà mai a esistenza (e quindi assume un valore infinito, e quindi 'x' parimenti assume un valore infinito). Ciò significa che il maschio non cambierà mai opinione, e ciò significa ancora che il maschio non ha ben capito l’ontologia della relazione maschio-femmina, ed è destinato a soccombere, percependo una sofferenza infinita.
(**) L’obiettivo di un maschio intelligente è realizzare l’equazione x=0, ma tale realizzazione è pressoché impossibile. Si può comunque tendere a x=0. Un buon risultato è contenere la x sotto i quattro minuti secondi, lasso di tempo statisticamente insufficiente, per una femmina, per organizzare una solida r.d.c., degna di tal nome, nei confronti del suo maschio.
(***) Sull’adeguamento sono necessarie due precisazioni. La prima: l’adeguamento opinionale (od opinionico) deve essere integrale, ovvero OPmasch=OPfemm, senza resti o scarti. La seconda: l’elemento femminile non deve mai avere la benché minima percezione di essere oggetto di una forma strategica, nel qual caso è meglio fuggire, in inglese si dice 'run'.

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