Gli effetti sull'organismo delle onde elettromagnetiche emesse dai telefoni mobili. Spunti di riflessione.

Ritorno dopo un'assenza di novantaquattro giorni.


Tutti avranno provato la particolare esperienza di percepire un certo calore, vicino all'orecchio, dopo una lunga telefonata al cellulare (o anche al cordless).

Una persona mi ha detto che su Internet circola un video, nel quale si vedono quattro cellulari, disposti a croce, che, durante il loro funzionamento, e a causa di esso, "cuociono" alcuni chicchi di mais, posizionati al centro, trasformandoli addirittura in pop-corn.

Non ho visto quel video, ma poi ho letto che pare si tratti di una messinscena, di un trucco. Pare, altresì, che il video sia stato creato, con i relativi ritocchi, da persone riconducibili ai produttori di accessori per telefoni cellulari.

Il calore percepito nell'area intorno all'orecchio, però, è reale.

Le onde elettromagnetiche che attraversano il cervello sono reali.

Gli effetti sul cervello rimangono ignoti. Io presumo che alcuni effetti si verifichino. Sta di fatto che ogni tanto viene pubblicato qualche studio sulla nocività delle emissioni dei telefoni cellulari; tali studi invitano a usare l'auricolare.

Io mi guardo in giro, osservo: di auricolari ne vedo proprio pochi.

Il numero delle telefonate aumenta, come pure la durata delle stesse, anche grazie a tariffe flat sempre più vantaggiose. Di recente ho visto uno spot, che promuove un piano tariffario con telefonate gratis per tutta la notte. Naturalmente il testimonial non usa l'auricolare, perché l'auricolare, oltre a essere estremamente scomodo, è senz'altro considerato "out".

Avete mai visto un vip con l'auricolare? Il telefono va tenuto vicino all'orecchio.

Tornando alla scomodità dell'auricolare, va detto che il filo deve essere arrotolato intorno al dispositivo, il quale, in tal modo, diventa ingombrante, non sta più in tasca e deforma le giacche. Inoltre, ormai, bisogna rispondere al più presto, entro quattro o cinque squilli al massimo, occorre essere molto rapidi. L'operazione di srotolamento del filo, che per di più tende ad aggrovigliarsi su se stesso, e l'atto dell'inserimento dell'auricolare nell'orecchio, spesso sono causa della perdita della chiamata.
Perché rinunciare alla comodità? e perché mai perdere una chiamata?

La gran parte delle persone tiene quindi il cellulare bene appoggiato all'orecchio.
Io credo che l'organismo umano sia in grado di resistere a sollecitazioni estreme, prima di cedere.
Il conte Vlad impalava migliaia di persone per puro diletto. Il palo, oliato e non troppo appuntito, veniva infilato nel retto e fatto uscire dalla bocca. Gli sventurati, però, resistevano e non morivano subito, nemmeno in una situazione estrema come quella.
Allo stesso modo, si può immaginare che le cellule cerebrali oppongano una strenua difesa a continui attacchi elettromagnetici, ma ogni resistenza ha un limite.

Cosa succederà tra qualche anno?

W.B.

Commenti

Anonimo ha detto…
forse non tutti desiderano vivere centovent'anni come veronesi. personalmente, ce la metto tutta. incluso telefonino senza auricolare.
W.B. ha detto…
Penso che sia importante che le persone conoscano, o siano messe in condizione di conoscere, i pericoli che corrono; poi, ovviamente, possono decidere di farsi del male.
Forse tra vent'anni leggeremo di cause milionarie intentate contro i maggiori produttori di telefoni cellulari, per non avere reso noti i rischi, con chiarezza, agli acquirenti. Un po' come è successo per il tabacco.
Anonimo ha detto…
credi che se il numero dei fumatori è diminuito è stato perchè sui pacchetti c'è scritto che fa male?
W.B. ha detto…
No, non lo credo affatto (ammesso, e non concesso, che il numero dei fumatori sia diminuito).
Tuttavia, per fare un esempio, penso che negli anni '50, quando quasi tutti fumavano, non vi fosse la reale consapevolezza degli effetti del fumo sull'organismo.
Ecco, credo che, relativamente ai telefoni cellulari, si abbia la stessa assenza di consapevolezza che i fumatori avevano negli anni '50.

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