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Visualizzazione dei post da agosto, 2008

Ho immaginato un mondo nel quale la verità è separata dal giudizio

Ho immaginato un mondo nel quale la verità è separata dal giudizio. Un mondo in cui tutti gli uomini parlano, o esprimono idee, in qualsiasi forma, soltanto se possono essere sicuri della verità di quanto stanno dicendo. E questo mondo era molto silenzioso. Osservo le persone. Le ascolto insegnare cose agli altri, continuamente. In gran parte sono giudizi. Spesso mi accorgo di fare esattamente la stessa cosa. E quando me ne accorgo, la tristezza mi attanaglia. W.B.

Una prova naturale del fatto che non tutti gli uomini nascono uguali

Due giorni fa, ho visto in televisione un documentario interessante. Era ambientato nel Sudafrica. Trattava della cattura delle gazzelle. Non proprio gazzelle, ma animali simili alle gazzelle. Non mi ricordo il nome esatto di questi animali. Era una cattura "a fin di bene". Non per fare del male alle bestiole. L'obiettivo era quello di trasferirle altrove. Evidentemente, l'ecosistema penalizzava le gazzelle. Il sistema di cattura era complesso. Alcuni negri costruivano una sorta di recinzione in gomma. Questi negri sono specialisti nella cattura. Un elicottero individuava una mandria da catturare. L'elicottero era dotato di sirene e di lampeggianti. L'elicottero spaventava la mandria. L'elicottero spingeva la mandria verso la trappola. Le gazzelle correvano verso la trappola. Improvvisamente, qualcosa "va storto". Tutta la mandria si dirige verso il vicolo cieco. La mandria sarà di una ventina di elementi. Una sola gazzella si arresta. Sembra che

Alcune brevi considerazioni sulla colpa della vittima e sulle facoltà del parassita

Conosco un ragazzo, sui trent'anni, che di recente ha subìto un procedimento penale per furto. Lo chiameremo Tizio. Tizio, nottetempo, si era avvalso del badge, fornitogli dal datore di lavoro, per accedere illegittimamente ai locali dell'impresa e fare razzia delle merci esposte. Ovviamente, dopo svariate scorribande, è stato "incastrato" dalle immagini delle videocamere (si trattava di un supermercato) e dalle registrazioni del badge, di ingresso e di uscita. Letteralmente inchiodato, senza alcuna speranza. Tizio, parlando con me e raccontandomi i fatti, si doleva soprattutto di essere stato licenziato; il procedimento penale, invece, non lo preoccupava minimamente (anche perché era precisamente consapevole di non rischiare pressoché nulla, e in effetti mi risulta che nulla gli sia accaduto). Egli, per l'appunto, non trovava giusto che lo avessero licenziato. A parte il fatto che continuava a ripetermi che "in fondo non aveva ucciso nessuno", ero dav

Della spiegazione degli eventi e dei comportamenti.

Quando cerchiamo di capire il motivo per cui è accaduto un evento, normalmente, in un'ottica finalistica, guardiamo al risultato dell'evento occorso. Guardiamo proprio a quell'evento. Similmente, quando una persona compie un atto - un comportamento, in genere, che può essere anche un comportamento comunicativo - per comprendere il motivo che ha mosso l'individuo ad agire così, guardiamo all'atto compiuto, e ai suoi effetti specifici. In realtà, tutte le volte in cui accade un evento, si può osservare lo stesso positivamente, ma lo si dovrebbe osservare anche - e soprattutto, se non altro per una questione numerica - negativamente. Un evento NON è la serie infinita di eventi che sarebbero potuti accadere al suo posto in quel momento, e che non sono accaduti. La nostra visione limitata ci spinge a chiederci perché stamane ci siamo svegliati con il mal di schiena, ma non ci porta a chiederci in quali infiniti altri modi ci saremmo potuti svegliare, o non svegliare affa