Il Brillante C. (seconda parte)
(riassunto della puntata precedente)
A Little Rock, capitale dell'Arkansas fondata nel 1722 dall'intrepido esploratore francese Bernard de la Harpe, nel 1880 nacque un bambino che sarebbe diventato il Generale dell'Esercito americano Douglas MacArthur...
Quattro anni dopo la nascita del piccolo Douglas, nel 1884, esattamente 10.936 chilometri più a ovest - quindi, attraversato tutto l'Oceano Pacifico - nel minuscolo villaggio di Mangyungdai, non lontano da Pyongyang, in quella che oggi è la Corea del Nord, nasceva quest'uomo:
Il suo nome era Kim Hyŏng-jik. Guardatelo molto bene, anzi fissatelo proprio, e cercate di ricordarvi la sua faccia. Lo sguardo sembra perso nel vuoto - come quello di tutti gli orientali, niente di diverso rispetto a un cinese che col taccuino in mano vi chiede se volete i ravioli al vapore o gli spaghetti di soia e poi si allontana dicendovi glazie - ma non fatevi ingannare. Quest'uomo - Kim Hyŏng-jik - che sembrerebbe un anonimo asiatico, ha cambiato, e forse ancora cambierà, le sorti del pianeta Terra.
Kim è il cognome, in Corea si scrive prima il cognome. Tra l'altro, come si scopre seguendo la Nazionale di Calcio coreana - quella del Sud, quella del Nord non partecipa per ovvi motivi perché lì non si gioca al calcio e quindi non esiste - in Corea si chiamano quasi tutti Kim, per cui, alla fine, ciò che li distingue l'uno dall'altro è la faccia (e dato che sono quasi tutti uguali, o, per lo meno, noi li vediamo tali, la faccia non distingue proprio niente) e il nome di battesimo. Kim, peraltro, dovrebbe voler dire "oro", ma Doppiovubi deve ammettere di non masticare molto bene il coreano, lingua altaica (forse), per cui se la deve cavare con qualche assonanza con il giapponese, che per converso Doppiovubi parla fluidamente quasi come la sua madre-lingua, o, almeno, lui va sostenendo questo.
Orbene, il nostro Kim Hyŏng-jik, per non fare confusione, non potremo chiamarlo soltanto Kim, perché, come vedremo, nella nostra storia di Kim ce ne saranno almeno altri tre. Dovremo fare uno sforzo di memoria, e indicarlo anche come Hyŏng-jik. Pronunciatelo quattro o cinque volte, per cercare di ricordarlo. Ma anche, se volete, non pronunciatelo affatto, tanto il nome ve lo dimenticherete quasi subito. Piuttosto potremo chiamarlo "il bisnonno" o "l'uomo dal kimono"; "kimono", peraltro, in giapponese significa "abito" per antonomasia; però a rigore sarebbe scorretto dire che Kim Hyŏng-jik stia indossando un kimono.
Infatti non c'è niente di più odioso per un coreano (del nord come del sud) di un giapponese, e Doppiovubi esclude che un coreano chiami kimono un kimono (anche se in realtà il kimono sarebbe roba cinese, visto che lo si ritrova in Cina già nel 300 d.C., molto prima che i giapponesi ne abbiano fatto il loro abito più popolare).
E per ben comprendere questo dobbiamo qui aprire un'importante parentesi.
Quando nel 1884 il nostro Kim Hyŏng-jik nasceva, non esistevano ancora una Corea del Nord e una Corea del Sud, o meglio esistevano come può esistere la Padania e come può esistere la Catalogna, cioè come posti dove si anela a essere autonomi ma non lo si è (ancora). Nel 1910, quando Kim Hyŏng-jik aveva 26 anni, e quando Douglas MacArthur negli USA ne aveva 30 ed era già a buon punto nella sua folgorante carriera militare, il Giappone - che è a un tiro di schioppo dalla Corea, se ti tuffi dalla costa coreana e nuoti per soli duecento chilometri puoi arrivare, seppur molto stanco e ansimante, sulla spiaggia giapponese - si era annessa la Corea (tutta la Corea). Cioè, semplicemente se l'è presa, ha detto, Questa è mia.
I giapponesi sono terribili.
Doppiovubi ha un solo amico giapponese, un certo Riuta (nome di battesimo), che fa l'architetto a Milano, e sembra tranquillo e mansueto, ma Doppiovubi appunto se lo vuole mantenere amico perché da un momento all'altro quello ti tira fuori dal cappotto una enorme katana e mentre stai parlando di rifare la facciata in clinker oppure in un altro materiale, di punto in bianco la tua faccia - altro che la facciata - potrebbe essere orribilmente sfigurata, nel bel mezzo di un'assemblea condominiale.
Quindi massima attenzione e circospezione nei confronti dei giapponesi. Non dovete mai contraddirli.
I giapponesi, dunque dicevamo, nel 1910 si impossessarono della Corea, nella sua totalità.
I coreani volevano giustamente l'indipendenza dai nipponici, e lottarono strenuamente per conquistarla.
Il bisnonno in kimono di cui sopra, Kim Hyŏng-jik, era proprio un'attivista anti-giapponese, e di quelli duri e incazzati. Cioè era uno che proprio non sopportava i giapponesi e non perdeva occasione al bar per sobillare gli amici contro gli odiati invasori. Egli si cercò, e quindi trovò, una donna attivista almeno quanto lui. Questa donna si chiamava Kang Pan-sŏk.
I due si sposarono ed ebbero un figlio, il 15 aprile 1912.
Quel bambino fu chiamato Kim il-sung.
Ebbene, proprio il piccolo Kim il-sung, da grande, sarebbe stato il leggendario leader indiscusso della Corea del Nord e il principale avversario del mitico generale americano Douglas MacArthur.
(fine della seconda puntata)
W.B.
I coreani volevano giustamente l'indipendenza dai nipponici, e lottarono strenuamente per conquistarla.
Il bisnonno in kimono di cui sopra, Kim Hyŏng-jik, era proprio un'attivista anti-giapponese, e di quelli duri e incazzati. Cioè era uno che proprio non sopportava i giapponesi e non perdeva occasione al bar per sobillare gli amici contro gli odiati invasori. Egli si cercò, e quindi trovò, una donna attivista almeno quanto lui. Questa donna si chiamava Kang Pan-sŏk.
I due si sposarono ed ebbero un figlio, il 15 aprile 1912.
Quel bambino fu chiamato Kim il-sung.
Ebbene, proprio il piccolo Kim il-sung, da grande, sarebbe stato il leggendario leader indiscusso della Corea del Nord e il principale avversario del mitico generale americano Douglas MacArthur.
(fine della seconda puntata)
W.B.