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Preparatevi all'impatto

Doppiovubi è sempre stato dell’opinione che questo fosse il peggiore dei mondi possibili ma improvvisamente qualche ora fa è stato come folgorato dall’idea per cui in realtà paradossalmente questo potrebbe addirittura essere il migliore dei mondi possibili in quanto mentre diciamo negli anni sessanta il rapporto tra sforzo profuso e risultati ottenuti era di uno a quattro adesso tale rapporto è di uno a un decimo di uno cioè prima seminavi qualcosina e raccoglievi tantissimo adesso semini tantissimo e raccogli niente o quasi e questo potrebbe condurre più facilmente alla benefica consapevolezza da parte degli esseri umani che occorre trovare un altro tavolo da gioco poiché quello terreno è tavolo dove il banco fuor di metafora il serpente vince sempre e il giocatore è destinato a soccombere mentre negli anni sessanta di cui all’esempio potevi passare un’intera esistenza pensando di avere vinto quanto sono stato bravo sono il migliore che bello che bello e poi sbattere il naso contro u

#Iostocongattuso

Doppiovubi è rimasto l'unico al mondo (oltre a -forse- Gattuso e -forse- alla moglie di Gattuso), a difendere Gattuso. Doppiovubi difende Gattuso non perché il Milan giochi bene (il Milan, infatti, gioca male), nè perché il Milan col tempo giocherà bene (il Milan, infatti, non giocherà mai bene). Doppiovubi difende Ringhio, perché Ringhio rappresenta un'Idea, un Simbolo, di qualcosa che la Orribile Società Moderna ha (quasi) completamente distrutto. Oggi, nel 2018, conta esclusivamente il risultato, il raggiungimento dell'obiettivo, la vittoria. In ogni campo, in ogni ambito delle nostre vite, contano soltanto i risultati .   Il target. Doppiovubi, al contrario, pensa che - in questa vita terrena - l'importante sia combattere, anche (e soprattutto) nella consapevolezza che perderemo la guerra. Doppiovubi dixit, Non si combatte per vincere, si combatte perché è giusto combattere . Il punto è che è facile combattere quando sai che hai qualche possibilità di vi

Senza alcuna vergogna apparente.

Proprio ieri alle 15:49 Doppiovubi bel bello scende per le scale e arriva giusto in tempo (just in time) per vedere questa scena, Un Giovane dei nostri tempi, un supergiovane (cit.), un po’ annoiato e un po’ rincoglionito (ai tempi di Doppiovubi si diceva ‘scazzato’, Doppiovubi non sa se oggi il linguaggio degli influencer ammetta tale lemma), apre la porta di casa (sua?) e riceve un latino-americano che porta sulle spalle lo zaino cubico multicolore con la nota scritta ‘Just Eat’ e che trafelato gli consegna una fetta di pizza (una) dentro la triste e consueta scatolina di cartone e una bottiglia di mezzo litro della consueta acqua Sanbenedetto, e il punto focale della scena è che il Giovane dei nostri tempi si mette a questionare con una certa acredine (ai tempi di Doppiovubi si diceva ‘gli rompe i coglioni’) con il latino-americano perché lui l’aveva ordinata frizzante e non naturale , e il latino-americano non sa cosa rispondergli, mica ha preparato lui l’ordine - ‘ordine’, si ch

Waiting for the Death.

Davanti alla finestra di Doppiovubi, al secondo piano, di là dalla strada, c'è un edificio, e dato che ogni tanto Doppiovubi guarda fuori dalla finestra, Doppiovubi vede davanti a sé l'appartamento situato al secondo piano dell'edificio di fronte. Non è voyeurismo, è che si trova davanti a te, dritta in linea d'aria, o chiudi gli occhi o lo vedi. Orbene questo appartamento è abitato da una coppia di anziani. Lui è molto operoso, attivo, energico. Praticamente è sempre in movimento come una formica. Però si muove soltanto dentro il suo formicaio, che rappresenta tutto il suo mondo. Continua a pulire, lucidare, controllare, spostare, ordinare, pulire, ripulire, ordinare, spostare, lucidare. Si sveglia prestissimo, si veste come se dovesse uscire, è pettinato, sembra pulito, presumo profumato, e poi comincia a muoversi dentro il suo personale formicaio. La sua occupazione preferita è quella di guardare giù in strada. Ogni trenta-quaranta secondi si affaccia alla fine

I'm sorry.

Di recente, nella casa di un amico di Doppiovubi, che Doppiovubi non smetterà mai di ringraziare, Doppiovubi ha potuto osservare un quadro, sul quale era dipinta a caratteri cubitali la seguente frase: " If you don't believe it or don't get it, I don't have time to try to convince you , I'm sorry ". Doppiovubi è rimasto molto tempo a osservare quella frase.  Ha meditato su di essa. Ci ha pensato molto, e ci sta pensando ancora. Estrapolata dal suo specifico contesto, la frase ci insegna un principio generale. * Dopo cinquanta anni di vita, Doppiovubi ha capito una cosa, in forma assiomatica: 'Le masse hanno sempre torto'. Di questo assioma (che non soffre eccezioni) abbiamo conferme quotidiane. Di recente, l'amico S. ha fatto notare che Chiara Ferragni ha 14 milioni di follower. Le masse hanno sempre torto. La verità è riservata a pochi. * Ora, la domanda da porsi è:   visto che il tempo è una riso

Questo è il Problema.

Certamente non vi siete accorti di un fatto semplice. Ormai le nostre vite, tutte le nostre vite, hanno assunto un esclusivo significato. Risolvere problemi . Gli esseri umani, ormai da qualche secolo, e ogni anno sempre di più, interpretano la vita come un luogo dove si risolvono problemi.  Niente di più, e niente di meno. Trascorriamo tutta la nostra giornata a escogitare sistemi intelligenti (sempre più ‘intelligenti’ e sofisticati) per risolvere problemi. C’è il problema economico, il problema di salute, il problema psicologico, il problema relazionale.  L’altro giorno, in un banale spot , il venditore diceva : “ con il nostro prodotto, avrete risolto per sempre il problema della macchina per il caffé ”, come se, appunto, la macchina per il caffé rappresentasse un ‘problema’. Assurdo. Karl Popper, uno che vendeva teorie, diceva ‘ tutta la vita è risolvere problemi ’. Altrettanto assurdo. E allora, cerchi di sistemare qui, cerchi di sistemare là. Da qualsi