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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

George e Doppiovubi

E' vero, Doppiovubi ha iniziato una serie di post (per vero didascalici e criptati) attraverso i quali - diciamolo subito in estrema sintesi - la tesi è quella secondo cui la salvezza è individuale:  purtroppo è finita l'epoca delle utopie politiche e democratiche. Ormai Doppiovubi crede che gli unici cambiamenti possano avvenire unicamente nell'interiorità dell'individuo, nella sua propria vita, o al più tra le mura domestiche, e giammai più in ambito sociale. Arrendiamoci, non ce la possiamo fare. Inutile disperdere le energie per cambiare una Società che non solo - de facto -  non si riesce a cambiare (per motivi vari), ma che molto probabilmente nemmeno 'vuol' cambiare (ammesso che si possa parlare di 'Società' e di una 'volontà' unitaria in capo a essa; d'altra parte si soggettivizza il cosidetto Stato (che non esiste), e non si vede perché non si possa dire altrettanto della Società). *** *** *** Nel frattempo, tuttavia, è troppo ghi

La Grande Truffa - 12

WB ha avuto l'ennesima conferma che i francesi, che abusano di forme diciamo di cortesia - è tutto un  s'il vous plaît , un continuo merci , un reiterato bonjour -  adottano in patente mala fede questi puerili grimaldelli linguistici, chiaramente prodromici e strumentali a esiziali sodomizzazioni economiche del malcapitato turista, per cui con il sorriso smagliante ti chiedono corrispettivi abnormi e surreali , in cambio di beni e servizi di qualità di vero infima; in altre parole, Doppiovubi sta quasi rivalutando l'italico (diciamo italico) ' dica'  ( o ' diga'  ) che, come il geometra Calboni, sarà quello che sarà, ma almeno non è finto, e non è un Cavallo di Troia per svuotarti il conto corrente. W.B.

La Grande Truffa - 11

"Non sono un bambino delle scuole elementari, che deve chiedere il permesso." ( Franco Freda, al processo di Catanzaro del 1977, rivolgendosi con vigore e senza alcun timore reverenziale al 'Presidente' della Corte che lo stava giudicando, dopo che quest'ultimo lo aveva sgridato per essersi spostato di quattro metri - al fine di recuperare un documento - senza aver chiesto e ottenuto un previo 'permesso'  )

La Grande Truffa - 10

"Ogni soluzione di un problema solleva nuovi problemi insoluti; tanti più ne solleva, quanto più profondo è il problema originale e più ardita la sua soluzione. Quanto più impariamo sul mondo, e quanto più profondo è il nostro apprendimento, tanto più consapevole, specifica e articolata sarà la conoscenza di ciò che non sappiamo, la conoscenza della nostra ignoranza. Questa, infatti, è la fonte principale dell'ignoranza: il fatto che la nostra conoscenza può essere solo finita, mentre la nostra ignoranza non può che essere, di necessità, infinita. ... Credo che varrebbe comunque la pena cercare di imparare qualcosa del mondo, anche se, con questo tentativo, dovessimo imparare semplicemente che non sappiamo molto. Questo stato di dotta ignoranza ci sarebbe di aiuto in molte delle nostre difficoltà. Sarebbe bene se tutti ricordassimo che, mentre differiamo ampiamente nelle diverse, piccole cose che sappiamo, nella nostra infinita ignoranza, siamo tutti uguali." [Karl P

La Grande Truffa - 9

A : E adesso, con la massima tranquillità, cerca di immaginare una lavagna bianca. B : ... A : Su questa lavagna c'è un puntino ancora più bianco, luminoso. B : ... A : Ora la luce del puntino si espande e diventa accecante e si espande dentro di te. B : ... A : Senti che le tue tensioni si sciolgono. B : ... A : La tua mente si quieta, come un lago tranquillo. I pensieri scompaiono. E quando ne giunge uno, non lo scacci, ma lo accogli con benevolenza e amore. B : E basta, una buona volta, con queste puttanate.  W.B.

La Grande Truffa - 8

A : Prego, si accomodi. Gradisce un caffé? B : Mah, ne ho già presi due... comunque sì, grazie. A : Soledad, ci porti due caffé per favore? Mi dica tutto, cosa è successo? Perché lei è qui? B : E' una storia lunga. A : Siamo qui apposta, cominci dall'inizio. B : Dunque. Io stavo andando a comprare il giornale in edicola... ( A prende freneticamente appunti ) A : Quale giornale? B : E' rilevante quale giornale? A : Noi siamo dei professionisti. Magari è rilevante. Lo scopriamo solo alla fine. Grazie Soledad. ( Soledad sorride a B e non guarda nemmeno in faccia A ) B : Il Mattino di Padova. A : Bene, bene. Dunque, ricapitoliamo i fatti, lei si stava recando a comprare il Mattino di Padova in edicola. B : Corretto. Attraverso la strada e mi accorgo di non avere il borsellino coi soldi, allora torno indietro. A : Giusto comportamento. A meno che l'edicolante non la conoscesse. B : Mi conosce da vent'anni ma non mi piace lasciare debiti. A : Ottimo. Lei è

La Grande Truffa - 7

A : Sai che ti dico, che uno lotta per tutta la vita ma alla fine deve cedere. B : Eh, sì. A : Altrimenti diventi patetico. Senti qui, io conosco questo avvocato che ha più di novanta anni... B : Esercita? A : ... diciamo esercita, sì, e mi chiama e parliamo di questa causa e poi finisce la telefonata e lui si dimentica di mettere giù il telefono, sai com'è, ha novantatré anni... B : E tu rimani lì ad ascoltare? A : No, non volevo, però sai come si dice, mi è capitato... B : Vabbè, e quindi? A : Si sente una giovane voce femminile che dice Avvocato su, forza , e lui che risponde Mi sembra di sentire uno stimolo , e lei Coraggio avvocato spinga, spinga, vedo qualcosa, ci siamo. Bravo Avvocato! B : Oh Madonna... dimmi che non è vero. A : Eh sì. Qualche giorno prima lui mi aveva detto Ho qualche problema a defecare. B : Poveretto. Guarda che non c'è niente da scherzare, diventeremo così anche noi. A : No, non è quello il punto. La cosa assurda è che l'infermiera lo

La Grande Truffa - 6

W.B. ( concitatamente ) : Ho pensato, questa cosa della grinta , va di moda avere la grinta , la grinta come valore, insomma, darci dentro, lottare disperatamente, sì, sforzarsi fino alla morte, la resilienza, quello lì sì che ha grinta , guarda l'Atletico di Madrid di Simeone, certo, gioca di merda ma, hai visto che grinta , meritano di vincere la Champions perché hanno grinta , el Cholo, caspita che grinta , e alla fine, sai che cosa ti dico, ho pensato, secondo me 'sta cosa della grinta è una grandissima cazzata. PIM ( sorridendo ) : Sì. W.B.

La Grande Truffa - 5

Avvocato: Mi dica, ma cosa è successo? Cliente dell'Avvocato: Niente, ho dato in affitto il mio appartamento a questa cubana, con il suo compagno. All'inizio tutto bene, mi hanno pagato il primo mese. A : Bene. CA : Poi hanno smesso di pagare. A : Succede. CA : Allora ho provato con le buone, niente. A : Eh sì. CA : Pare che dentro casa mia facciano prostituzione e spaccino droga. A : Ah, però. Come lo sa? CA : I vicini vedono uno strano viavai. Ci sono anche clandestini che dormono sui materassi per terra. A : Ha preso provvedimenti? CA : Mah, sono andata a chiarire i fatti. Il cubano mi ha buttato giù dalle scale. Intanto la cubana mi urlava, Vattene, vecchia puttana. A : La parte debole, l'inquilino è la parte debole del contratto. CA : In questo caso no, avvocato. A : Ero ironico. E dopo? CA : Sono andata all'ospedale. Poi li ho denunciati. A settembre c'è la prima udienza. La cubana ha preso un avvocato di fiducia che mi ha fatto sapere che passe

La Grande Truffa - 4

La scena si svolge durante un incontro di mediazione tra due parti che litigano. I protagonisti sono: N.M. - trentacinquenne pugliese che ha preso in affitto un immobile da P., e vuole indietro il deposito cauzionale, ma non gli deve essere restituito in quanto il pugliese ha provocato danni per un valore di dieci volte superiore rispetto al deposito cauzionale (*) A.N.M. - avvocato di N.M. P. - sfortunato proprietario dell'immobile affittato a N.M. A.P. - avvocato di P. N.M. ( rivolgendosi ad A.P. ): Cosa c'hai da ridere te, sotto i baffi? [n.d.r. : A.P. non sta ridendo affatto, nemmeno sotto i baffi] N.M. ( sempre rivolgendosi ad A.P., riferendosi a P.) : Ma non lo sai che il tuo cliente è un truffatore? A.N.M.: Vada fuori. ( tratto da una storia vera ) W.B. (*) N.M. ha torto marcio, ma appartiene a quel novero di essere umani che, quando ha torto, attacca l'interlocutore facendo uso di qualunque pretesto e se necessario mentendo spudoratamente.