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Visualizzazione dei post da ottobre, 2008

Dialogo generazionale sul diritto allo studio.

SM = Studente manifestante P = Padre dello studente manifestante SM: Pa’, ho esaurito il credito. P: E quindi? SM: Dammi cinquanta euro. P: Non possiamo. SM: Come non puoi, e perché? P: Perché questo mese è andata così. SM: Così, come? P: Abbiamo finito i soldi. SM: E perché avete finito i soldi? P: Perché gli affari sono fermi. Guadagno poco. SM: E la colpa di chi è? P: E’ anche tua, imbecille. Mi blocchi i binari del tram per protestare per il diritto allo studio, i miei clienti rimangono a casa, non guadagnano e non mi pagano. Ma com’è che non studi mai? SM: Allora è colpa della Gelmini se tu non mi dài i soldi per la ricarica. P: No, ho detto che è colpa tua, non della Gelmini. Ti ho chiesto com’è che non studi mai. SM: Se la Gelmini non ci fosse, io non manifesterei, tu guadagneresti di più e io avrei la ricarica. Ergo è colpa della Gelmini, un motivo in più per manifestare contro di lei!

Super Spider Man.

Il tanto beneamato Presidente della Repubblica, il napoletano G. Napolitano, al quale riconosciamo la costante attenzione per i problemi dell'Italia moderna, ha di recente doverosamente richiamato alla nostra memoria l'importanza della battaglia di El Alamein. Ecco, il nome "El Alamein" ha richiamato alla mia memoria quello che di seguito vi vado a raccontare. Ormai da qualche anno a Milano, in via Dante, si può vedere, durante i fine-settimana, un signore "nero" (sembra indiano, ma non si capisce con precisione, di sicuro ha la pelle scura, le labbra carnose e un profilo da cartone animato), non proprio giovanissimo, che promuove ai passanti la vendita di un particolare oggetto. Questo oggetto è un pupazzo colorato. Il pupazzetto, lungo circa dieci centimetri, è in plastica, rappresenta un omino i cui arti sono per l'appunto di colori tutti diversi tra loro. Il materiale di questo omino è tale per cui se l'omino viene scagliato contro un vetro, l

Il più grande calciatore di tutti i tempi.

Stamane, alla radio, hanno parlato diffusamente di Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi. Un dibattito con ospiti collegati da remoto. In particolare, hanno parlato della cosiddetta "battaglia di Maradona". Tutti sanno che il grande Diego (copio testualmente da Wikipedia) " dopo il ritiro ha continuato ad avere problemi di salute: sin dagli anni '90 ha combattuto contro la tossicopendenza, curandosi in cliniche svizzere e cubane ". Maradona, dunque, ha combattuto una dura battaglia, la celeberrima "battaglia di Maradona", per uscire dal tunnel . Molti degli ospiti hanno anche parlato di guerrieri ateniesi e persiani, ma francamente non ho capito perché. Forse saranno state metafore degli sforzi del leggendario pibe . W.B. p.s.: mi vergogno un po' per questo post, però oggi con il mio amico S. abbiamo riso tanto del gioco di parole suddetto - uscito per puro caso - che gli ho promesso un post sul punto, ed eccolo

Una goccia nell'oceano.

Si dovrebbe riflettere sul rapporto tra il Tutto e le parti del Tutto. La natura ci mostra che l'interesse alla sopravvivenza del singolo ente - animale, vegetale o minerale - è sacrificato a vantaggio dell'interesse generale. Il singolo, inserito in un sistema, entra dunque in conflitto con quel sistema. Entra in conflitto perché desidera la soddisfazione del proprio interesse particolare, e lotta - vanamente - per conseguire un obiettivo non realizzabile. Alla fine, muore. Il sistema, invece, va avanti. L'unica soluzione, l'unica via, è la cessazione della lotta, da parte del singolo. Penso che questo abbandono sia possibile soltanto se il singolo perviene alla piena consapevolezza della propria reale posizione rispetto al Tutto, e del proprio significato rispetto al Tutto. La goccia dell'oceano, che sa e comprende di essere una goccia dell'oceano. A quel punto non si può non amare tutto ciò di cui facciamo parte, e che ha la nostra stessa sostanza. Ama il pro